Regia di Janet Greek vedi scheda film
Alcune donne vittime di stupri, o che hanno avuto sorelle, o figlie stuprate e uccise, nell'America degli anni'80, si riuniscono assieme e decidono di farsi giustizia da sole, attirando in trappola criminali e stupratori da strada e privandoli chirurgicamente dei testicoli, dopo averli ben narcotizzati.
Alcune donne vittime di stupri, o che hanno avuto sorelle, o figlie stuprate e uccise, nell'America degli anni'80, si riuniscono assieme e decidono di farsi giustizia da sole,adescando alcuni stupratori e criminali da strada, drogandoli con un whisky in boccetta mescolato con un narcotico, trasportandoli a casa di una dottoressa loro complice che li adagia nel suo lettino,prende il bisturi e con abilità amputa loro i testicoli chirurgicamente. Il delicato tema degli abusi sessuali contro le donne in una pellicola di stampo televisivo, in cui emergono le buone prove di Karen Austin (la poliziotta vittima di stupro che apre il film e che è l'unico personaggio femminile del club delle vendicatrici che fa faticare i suoi assalitari, sfoggiando un'agilità e una forza pari alla sua rabbia - peccato che le serva a poco contro quattro criminali che le entrano in casa e abusano di lei -) e di Christine Belford (la dottoressa che amputa i peni ai criminali rendendoli eunuchi, che è anche la donna che cerca di dare corafggio alla poliziotta di cui parlavo sopra e che entra nel club a causa del ricordo della sua bambina uccisa da un pedofilo). Un film che si lascia guardare per l'insolita punizione inflitta ai criminali; peccato che la violenza di questi sia troppo moderata e che i nudi integrali siano aboliti. Resta un film dalla parte delle donne, dove i violentatori e gli stupratori, essendo uomoni voglosi, sono dipinti solo come brutti, sporchi e cattivi (gli unici uomini buoni, in questo film sono il marito di una casalinga che bada alla sorella minore in coma, dopo che questa è stata stuprata, e il collega poliziotto innamorato di Karen Austin, interpretato dal biondo e aquei tempi giovane Bruce Davison), sarà perché la regista è una donna, e pretende di conoscered la fragilità delle sue eroine le cui storie e drammi s'intrecciano fra loro. Non manca il colpo di scena che potrebbe sconvolgere i piani di queste vendicatrici. Da vedere se siete dalla parte delle donne violate sessualmente, o se siete donne sensibil.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta