Regia di Michael Showalter vedi scheda film
Che gli Stati Uniti di America siano un Paese in cui tutto può essere commercializzato e creare profitto è cosa nota. Quindi non stupisce che anche la religione abbia la sua fetta di mercato. In più lo sponsor non ha concorrenza. E’ Dio e suo figlio GesùCristo in persona. E allora un paio di innocui e simpatici imbonitori, marito e moglie, si mettono a ciarlare prima in chiesa e poi in televisione di amore e fede e di tutta una serie di futilità spirituali che rasserenano il pubblico, i telefoni così iniziano a squillare in studio e i soldi ad arrivare. E allora si passa a piani più grandi, a costruzioni immobiliari, perché è possibile che anche in questa terra il regno dei cieli esista. Ora, si può guardare questo film con distacco e allora si assiste ad un infantilismo puro che fa anche sorridere, se si pensa però che i suoi protagonisti siano realmente esistiti ci si inizia un pò a preoccupare, è tutto così fasullo&finto nelle loro vite, senza la minima cognizione del confine fra il ridicolo e il patetico. Gli occhi di Tammy Faye sono quelli di una cieca, che non possono vedere nulla, perché ogni cosa davanti a lei è irreale, insignificante, illusoria. Neanche il dolore sembra dare ai due quella spinta per ribellarsi alla propria indole, che li trascinerà verso un abisso di debiti e miseria. Ci si chiede poi quale sia il senso di raccontare per quasi due ore la storia della loro presenza nel mondo. Probabilmente nessuno. Finale da sputi in faccia.
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