Regia di Giuseppe Bonito vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
"-Che stai facendo? -Sto scrivendo un racconto. -Di che parla? -Di un alieno -Di chi? -Di uno come me"
La consapevolezza di essere trattati come un pacco, che viene spostato da una casa ad un'altra per venire incontro ad incomprensibili esigenze di adulti egoisti e approfittatori, che ostentano sensibilità solo per raggiungere ognuno il proprio scopo.
Così viene sentirsi una sensibile e matura tredicenne, soprannominata in dialetto abruzzese "l'arminuta", ovvero "colei che ritorna", quando il padre la porta improvvisamente in campagna a vivere con quella che scoprirà trattarsi la propria vera famiglia naturale.
Le ragioni per cui "l'altra madre", quella che solo riesce a riconoscere la ragazzina, ha deciso di togliere la di torno sono evasive e poco convincenti, riconducibili ad una malattia che non le permette di allevare una figlia.
Ormai avvezza agli agi della famiglia in cui ha vissuto, la ragazza fatica ad integrarsi tra la semplicità rozza e rurale di quella famiglia numerosa di poveri, ove ognuno campa la giornata cercando di integrare il magro salario di un padre operaio di una cava ad orari ridotti. Una ragazza carina che diviene peraltro oggetto di attenzioni morbose da parte del fratello maggiore diciottenne, che tutto la considera fuorché una sorella.
Trasposto dal premiato e apprezzatissimo omonimo romanzo Premio Campiello 2017 di Donatella Di Pietrantonio, L'arminuta si dimostra un lodevole adattamento, girato peraltro molto bene (le scene sulla giostra rotante sono magnifiche), e focalizzato a descrivere senza inutili enfasi ma con un realismo convincente il divario tra vita cittadina e sopravvivenza di campagna, seguendo un contesto narrativo che risulta incalzante, oltre che molto ben ambientato.
Ottimi gli interpreti coinvolti, che annoverano, oltre che la bravissima esordiente Sara Fiore e l'altrettanto convincente Andrea Fuorto (sguardo magnetico di chi non sa arrendersi alla forza del desiderio in una scena davvero notevole che sa sprigionare una palpabile tensione) anche interpreti dai volti noti come Vanessa Scalera, Fabrizio Ferracane e Elena Lietti, e lode e merito al bravo regista Giuseppe Bonito.
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