Regia di Philip Ridley vedi scheda film
Thriller kitsch che si rifà a uno spunto non proprio originale, ma piuttosto abusato e consunto: l'ossessione amorosa e sessuale di un giovane uomo pervertito.
All'inizio la suspence è buona, mantiene alta l'attenzione, poi però la trama si appiattisce, ruotando sempre intorno alle stesse situazioni. Non concede grandi emozioni e sussulti (sia nel bene che nel male) ad eccezione, forse, solo della scena in cui il protagonista si eccita nel ferirsi e ricoprirsi il corpo di sangue.
Dal punto di vista tecnico il film sarà anche ben fatto, ma non ha né anima né pathos.
La storia è meno appassionante di quel che può sembrare e la sua narrazione appare ridondante e opprimente. Pur adagiandosi bene su di un clima morboso, si rivela sconclusionata e cupa.
Il mediocre cast non migliora la situazione. Fraser è una scelta azzardata e improbabile nel ruolo del maniaco, dato che si è abituati a vederlo nei panni del bravo ragazzo e nonostante tutto l'impegno che ci mette, la sua interpretazione non convince apparendo forzata e sopra le righe.
Neanche la Judd entra completamente nel suo ruolo e non convince come dovrebbe.
Un thriller in definitiva poco ispirato ed evitabile, curato da una regia un po' dilettantesca.
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