Regia di Justin Kerrigan vedi scheda film
Ifilm bruciano; sempre più in fretta. Divorano le tappe del cult istantaneo, del modello da imitare, dell’inflazione. “Trainspotting” è straripato nell’immaginario collettivo, in particolare in quello cinematografico britannico, ultimamente abbastanza povero di idee. E ha distorto l’angolo di inquadratura, accelerato le riprese, messo sotto shock l’immagine, fatto parlare i protagonisti direttamente in macchina. “Human Traffic”, dell’esordiente Justin Kerrigan, è uno dei figli di “Trainspotting”: cinque ragazzi in una vita quotidiana che scorre solo nell’attesa del weekend, in discoteca, tra la musica e lo sballo. In Inghilterra ha avuto un buon successo: forse riflette puntuale le mode e i modi di dire del momento, forse fa tanto ribellismo senza vera ribellione. Qua da noi sembra più che altro un po’ isterico e un po’ ripetitivo.
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