Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Ercole Preziosi, impresario di artistucoli di scarso talento, scopre per caso la gallina dalle uova d'oro: il suo giovane autista Nicola, infatti, è dotato di un notevole talento comico, anche se improntato ad una volgarità di taglio piuttosto greve che lo stesso Ercole disapprova. Il ragazzo ben presto si monta la testa e comincia a trattare come uno straccio il suo pigmalione, costretto ad umiliarsi per non perdere il nuovo pezzo pregiato della sua scuderia... finché la misura non è definitivamente colma. Non molto comico e non particolarmente riuscito, "C'era un cinese in coma" appartiene al filone più amaro e cupo del cinema di Verdone, quello del "tradimento umano ed artistico con unico sprazzo di luce nell'orgoglioso riscatto finale", già ampiamente visto (e in quel caso apprezzato) con "Sono pazzo di Iris Blond". "C'era un cinese in coma" non aggiunge molto alla filmografia del regista romano, tranne qualche frecciata alla volgarità imperante nel mondo dello spettacolo: la storia è cupa e spesso deprimente, si ride poco e quasi sempre a denti stretti. Beppe Fiorello se la cava e non molto altro, i comprimari sono abbastanza anonimi... un film grigio e incolore... due stelle.
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