Regia di Kelly Makin vedi scheda film
Film prodotto anche da Elizabeth Hurley, allora compagna di Grant, un’idea tranquilla visto il tema e le conferme televisive di serie di successo, ironia legata al mondo italo americano mafioso, con tutti gli stereotipi che lo caratterizzano, quindi ci si aspettava molto di più, ma la storia di per sé, almeno inizialmente efficace, si perde nei rivoli del racconto non efficacemente legati e con tempi sbagliati, che non sfruttano appieno quello che sulla carta poteva essere giusto, come la presenza stupita di Grant e la figura para-mafiosa di Caan, che si porta dietro un’eredità da Padrino che dovrebbe rendere. Qua e là vengono messe figure che sono la parodia del genere, ma sfruttate al minimo, dove si lega il fattore dell’omicidio che non viene sviluppato bene, sempre nei giardini efficaci dell’ironia e della parodia, che in certi versi diventa in qualche rivolo drammatico, e con un finale che doveva essere il clou della comicità, ma che si disperde in situazioni slegate e poco sfruttate.
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