Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film
Little Italy, inizio Novecento. Il bar di Gloria, ereditato dal padre, finisce coinvolto nella faida fra italoamericani; un amico paterno decide di prendersi cura della ragazza e del suo locale, tenendo lontani i malavitosi.
Anton Giulio Majano è stato uno dei registi di punta della primissima televisione italiana; in particolare ha diretto una lunga serie di trasposizioni sul piccolo schermo di opere letterarie, tra le quali c’è naturalmente anche questo La sera del sabato, dramma non molto conosciuto scritto da Guglielmo Giannini nel 1934. La garanzia di Majano dietro la macchina da presa equivale a quella di Aldo Giuffré e Maresa Gallo (attrice impiegata quasi solamente nelle produzioni Rai dell’epoca) davanti, pur rilevando le presenze nel cast anche di Armando Bandini, Lauro Gazzolo, Tino Bianchi, Liana Trouche, Diego Michelotti, Stefano Sibaldi e Marisa Mantovani, con un piccolo ruolo anche per la giovanissima Marina Morgan, futura annunciatrice tv. La sera del sabato è insomma un’operina a budget ridotto – dialoghi che sormontano l’azione, qualche interno palesemente costruito in studio come uniche scene – basata sulla bravura degli interpreti e dei contributori tecnici, con un intreccio francamente non troppo intrigante e una fotografia (per la quale non vi sono crediti nei titoli) in bianco e nero che, nel 1966, cominciava in effetti a sembrare un po’ sorpassata. Anche le due ore e mezza circa di durata sembrano un po’ eccessive, per quanto fossero idonee alla duplice trasmissione in prima serata. In quello stesso anno la sorprendente produttività di Majano portava sullo schermo anche David Copperfield di Charles Dickens e l’originale, cosa abbastanza rara per lui, Don Giacinto a forza. 3/10.
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