Regia di Neil Marshall vedi scheda film
Il promettente Neil Marshall torna all'horror dopo quindici anni di produzioni ad alto budget. Lo fa con una pellicola strutturata su una sceneggiatura scritta a sei mani che offre il suo meglio sul versante visivo, ma si rivela assai incerta e confusionaria nei contenuti. Marshall è un maestro del terrore e la sua mano si vede soprattutto nella messa in scena e nelle atmosfere malate, ma non puo' dirsi altrettanto nella gestione della storia che cambia continuamente di registro quasi si fosse al cospetto di tre distinte versioni che si alternano tra loro. Purtroppo il copione è estremamente incerto sulla via da prendere, lasciando il prodotto finale sospeso tra lo storico (ambientazione l'Inghilterra del 1665), lo stregonesco, la piaga della peste nera e la condanna dei metodi di persuasione seguiti dall'inquisizione. Torture, visioni demoniache (molto belle), spruzzate di erotismo e contesto degradato accompagnano la visione. Non mancano momenti splatter (su tutti una testa che viene fatta esplodere dalla ruota di un carro o il volto scarnificato di una donna arsa sul rogo) e altri onirici. Alla fine tuttavia, al di là della fotografia e delle ottime interpretazioni recitative, resta il ricordo di un film incompleto (non scevro da buchi narrativi) che accenna a tutto ma non sposa alcuna causa. E' soprattutto un film di condanna delle pratiche seguite dall'inquisizione e dell'erronea convinzione che certe donne fossero streghe, un'accusa spesso mossa da giustificazioni personali. Interessante sul versante tecnico. Belle le scene con Satana, rappresentato nella sua fisionomia più classica (il caprone antropomorfo).
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