Trama
In un quartiere residenziale di Roma sorge una nota scuola cattolica maschile dove vengono educati i ragazzi della migliore borghesia. Le famiglie sentono che in quel contesto i loro figli possono crescere protetti dai tumulti che stanno attraversando la società e che quella rigida educazione potrà spalancare loro le porte di un futuro luminoso. Nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1975 qualcosa però si rompe e quella fortezza di valori inattaccabili crolla sotto il peso di uno dei più efferati crimini dell'epoca: il delitto del Circeo. I responsabili sono infatti ex studenti di quella scuola frequentata anche da Edoardo, che prova a raccontare cosa abbia scatenato tanta cieca violenza in quelle menti esaltate da idee politiche distorte e da un'irrefrenabile smania di supremazia.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Trovare un modo per osservare con il necessario distacco questa storia su cui aleggia, inesorabile, l’omicidio del Circeo, un racconto che lentamente si trasforma in dramma e poi in un incubo che ha segnato molti dei nostri ricordi, è stata per me la vera sfida da affrontare quando ho cominciato a lavorare a questo film.
Non ho voluto spettacolarizzare quella violenza, l’obiettivo era seguire il fluire del viaggio dalla città verso il mare, con il desiderio che la storia potesse avere un finale diverso. Volevo investire emotivamente su quella speranza proponendo una lettura dei fatti, in sintonia con il libro di Edoardo Albinati da cui è tratto il film, che vuole ampliare il più possibile la responsabilità di quel che è successo, anche al di là di quella innegabile dei tre autori del delitto.
In sceneggiatura abbiamo trasformato le parole dello scrittore in voce narrante, sostenendo l’idea di un racconto collettivo dove tutti i personaggi ruotano attorno a un unico asse rappresentato dalla loro scuola, il loro quartiere, la loro classe sociale.
In fase di ripresa ho cercato di seguire con cura i protagonisti, ho ascoltato più che guardato ciò che riprendevo. Sono stato molto in scena, al fianco della macchina da presa piuttosto che dietro, e l’ho tenuta spesso in mano per prendere appunti su azioni che sono nate spontaneamente e che non avevo previsto. La scuola cattolica è veramente un film collettivo, è stato un lavoro molto condiviso e interpretato da tutti, davanti e dietro la macchina da presa, al di là del monitor.
Non sarebbe stato possibile realizzare questo film senza la collaborazione di un gruppo di giovani attori che si sono prestati a un racconto forte, capendo la riflessione sulla violenza che volevamo fare. Essenziale è stato il generoso contributo di attori di esperienza, di cui ho potuto giovare, approfittando della loro amicizia, e che ha dato vita a un confronto tra generazioni che mi ha molto affascinato.
Al processo, i due autori del delitto che sono stati arrestati (il terzo ha vissuto tutta la vita da latitante) hanno dato motivazioni vaghe, deliranti: “Lo abbiamo fatto perché era arrivato il momento di dare un segnale". “Dovevamo far capire che eravamo ancora vivi". “Non potevamo starcene con le mani in mano”.# Ho pensato spesso a queste frasi, durante le riprese, ma per la ragione opposta a quella degli assassini. Penso che il cinema sia un’arte straordinaria perché può aiutare a evadere, a immaginare la storia in altro modo, a riflettere su quello che è accaduto o a tenere alta l’attenzione.
Spero che La scuola cattolica riesca in questo intento. Per me è stato così".
Note
Dall'omonimo romanzo di Edoardo Albinati.
Trailer
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Commenti (10) vedi tutti
Il racconto drammatico degli avvenimenti del Circeo tra il 29 e 30 settembre 1975. Benedetta Porcaroli dimostra coraggio e maturità in questo ruolo molto duro emotivamente.
leggi la recensione completa di claudio1959Ho guardato il film senza sapere riguardasse il massacro del Circeo e non ero quindi ne' prevenuto né preparato. Ho potuto quindi calarmi nell' atmosfera torbida e inquietante del film che turba, disturba e ti fa riflettere voto 7
commento di Zico1964Per non dimenticare.... Se il film lascia l'amaro in bocca, la storia vera, per chi vuole approfondirla, è sicuramente peggio. Il regista ha reso tutti i personaggi parecchio inquietanti. Dal primo all'ultimo. Lo consiglio.
commento di lucignoloPoteva approfondire meglio l'aria che si respirava in quegli anni,comunque mi sembra che il cast sia ben assortito.Poi se vogliamo qualcosa di diverso sono stati girati altri film subito dopo i fatti accaduti.Voto 6.
commento di ezioProlisso e noioso nella prima parte, scarno nella seconda. Sceneggiato alla meno peggio con inutili salti temporali. Un peccato perché l'argomento era interessante. Titolo insulso.
commento di gruvierazUn film in due parti. Prima una serie di personaggi in stile libro Cuore dove ogni ragazzo ha la sua storia, le sue problematiche familiari. Lo spettatore rischia di perdersi tra salti temporali e attori. In chiusura il massacro del Circeo, descritto egregiamente senza trascendere troppo nella violenza
commento di argo979Roma, gli anni '70 ed il massacro del Circeo.
leggi la recensione completa di Malpaso"La mala educación" di Mordini non centra il bersaglio, nonostante le buone intenzioni. Ottimo il cast ma il film è inconsistente
leggi la recensione completa di SamHookeyNon c'era altro modo per descrivere, in minima parte, l'orrore di questo massacro. La censura è davvero assurda..
commento di VINSENBARLa dimensione borghese come ricettacolo del malessere giovanile ; la morale cattolica con viatico alla trasgressione spinta ; la coralità narrativa come sostanza visiva dello spirito di corpo. Troppo materiale interessante per un regista come Stefano Mordini, che fa arrivare il film al culmine della vicenda col fiato corto appesantito dalla noia.
commento di Peppe Comune