Regia di Lodewijk Crijns vedi scheda film
Avvincente thriller on the road (ma che poi diventa anche home invasion) di origine olandese. Scritto e diretto con classe, e in grado di trasmettere - per quanto verosimile - un'ansia e una tensione di raro realismo.
Un ciclista viene investito da un furgone dal quale scende un uomo che, dopo aver indossato una tuta anticontaminazione, con in mano una bombola di diserbante inizia una caccia spietata al ferito.
Hans (Jeroen Spitzenberger), assieme alla moglie Diana (Anniek Pheifer) e alle due figlie piccole Milou (Roosmarijn van der Hoek) e Robine (Liz Vergeer), è ansioso di andare a trovare i genitori. Nervoso per il ritardo della partenza, dovuto alla moglie, Hans si mette in viaggio adottando una guida agitata, superando i limiti di velocità e, soprattutto, senza mantenere le distanze di sicurezza. E proprio con Ed (Willem de Wolf), l'autista del furgone che ha ucciso il ciclista, Hans tiene un comportamento arrogante e prepotente durante un sorpasso suonandogli il clacson e standogli attaccato al paraurti. Durante una sosta ad un'area di servizio Hans ha un diverbio sulle distanze di sicurezza e sui limiti di velocità proprio con Ed, e rifiuta di ammettere le sue colpe. Per la famiglia, tallonata senza sosta da Ed, il viaggio diventa un incubo senza più fine, destinato a proseguire anche a casa dei parenti quando l'autista del furgone, dopo essersi appropriato del cellulare di Hans, anticipa l'arrivo dei familiari.
"Ti consiglio di scusarti, così puoi rimetterti sulla strada in sicurezza." (Ed durante l'acceso colloquio con Hans nell'area di servizio)
Sullo stile di Duel (Steven Spielberg, 1971), ma con chiara evidenza della follia "moralista" che muove il paranoico killer (il bravissimo e, davvero inquietante, Willem de Wolf), l'olandese Lodewijk Crijns realizza una personalissima gemma della tensione. Girando con uno stile frenetico (ottime le acrobazie automobilistiche) e forte di un cast d'attori molto in ruolo, il regista (classe 1970) - con all'attivo due commedie inedite in Italia (Alleen maar nette mensen e Kankerlijers) - realizza un adrenalico thriller, girato perfettamente e privo di tempi vuoti. Considerato un esponente di spicco, al pari di Dick Maas, del "Netherhorror" (horror olandese), Crijns mette in scena l'orrore che può scaturire da un malinteso e da un atto di maleducazione. Un piccolo sgarbo che cresce, inarrestabile, per puro orgoglio e testardaggine dei protagonisti, sino a diventare una tragedia.
La parabola sui ratti non in grado di nuotare (che si servono dei loro simili per attraversare i fiumi) e il discorso tenuto da Ed alla madre di Hans, considerata in parte corresponsabile della cattiva educazione del figlio, tratteggia in maniera realistica il personaggio del giustiziere, dando al film uno spessore morale e critico decisamente inusuale nel genere. Il metodo di punire persone maleducate e indifferenti verso il prossimo - facendo uso di veleno per parassiti - rientra nel pieno di questo livello narrativo nascosto (ma di alto profilo) nel film. Questo assassino idealista, che è stato vagamente ispirato dal serial killer che lavora part-time come sterminatore in Henry - Pioggia di sangue (1986), diventa una figura davvero spaventosa, destinata a far sparire nel limbo i più celebri serial killer cinematografici: Jason, Freddy, Leatherface e Michael impallidiscono di fronte alla credibilità di un omicida armato di diserbante, che agisce nel bel mezzo dell'affollato traffico stradale indossando una tuta anticontaminazione e una maschera anti NBC.
Una sceneggiatura impeccabile (sempre opera di Crijns) e situazioni davvero imprevedibili (la fuga disperata con Diana alla guida in prossimità del centro abitato) fanno di questo Bumperkleef un caso unico della cinematografia olandese e - più in genere - del panorama horror 2019. Condividiamo in pieno il parere dato dall'associazione dei critici cinematografici olandesi, che lo hanno nominato come miglior film nazionale di quell'anno. Peccato per la pessima distribuzione internazionale alla quale è andato incontro, limitata alle sole sale olandesi e cinesi, peraltro in piena fase di Covid.
"Non dimenticare mai la buona educazione: apre molte porte, chiude molte bocche, rende gli occhi più luminosi e si abbina con tutto." (Fabrizio Caramagna)
F.P. 06/01/2021 - Versione visionata in lingua olandese (durata: 85'20")
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