Regia di Jens Dahl vedi scheda film
Mediocre thriller di impianto "surreale", che propone una storia in parte simile a quella trattata anche nel successivo FearPHarm 2. Lungo e inconcludente.
Thomas (Anders Heinrichsen) è socio e finanziatore di una ditta - che pratica chirurgia estetica con sorprendenti risultati - gestita dalla dottoressa Ruben (Signe Egholm Olsen). Non immagina però che la dottoressa, con l'aiuto di due criminali, sequestra ragazze che utilizza come cavie per fare sperimentazione sulla "neonatologia", utilizzando le loro ovaie. Dopo essere sfuggita alla cattura dei due emissari della Ruben, un'immigrata in gravi condizioni (e priva di visto) finisce a chiedere aiuto bussando alla porta di Mia (Sara Hjort Ditlevsen), moglie di Thomas. Thomas si rende disponibile per condurla in ospedale, ma invece la porta in un enorme magazzino. Mia, seguendo le mosse del marito con il cellulare, scopre che ha mentito e decide di recarsi sul posto, venendo subito catturata. Marchiata a fuoco, finisce in un lugubre sotterraneo assieme alle altre vittime.
Jens Dahl, sceneggiatore del film d'esordio di Nicolas Winding Refn (Spintore, 1996) e qui alla seconda regia dopo il poco noto 3 Things (2017), decide di affidarsi alla brutta storia scritta da Sissel Dalsgaard Thomsen, pensata senza troppa logica, ma con profanazione di ovaie e test su bimbi appena nati per dare un tocco più colorito alla trama. Breeder ricorda, pur essendo ambientato non in una prigione, i WIP degli anni Settanta offrendo, esattamente come quest'ultimi, scene di pessimo gusto focalizzate con insistenza sulla violenza psicologica dei due carcerieri (soprannominati il cane e il lupo) ai danni delle prigioniere. Dahl ha però anche carenze di sintassi cinematografica, tanto da dilungarsi per un tempo esageratamente lungo in riprese prive di senso: da una fase centrale che per oltre quaranta minuti è in puro stand-by, a una mezz'ora finale che vorrebbe essere offensiva, disgustosa, ma è talmente mal girata e montata, nonché priva di azione, da indurre solo indifferenza.
Breeder non coinvolge sotto nessun aspetto: non è esplicito (poco lo splatter, per nulla impressionante) e presenta una storia inverosimile, tanto quanto i vari personaggi. Dal "lesso" Thomas (che miracolosamente riappare quando lo si era dato per spacciato), alla malvagia dottoressa (interpretata da una pessima attrice), finendo alla caricaturale protagonista (alla quale ovviamente non ne va dritta una, tipo la classica situazione - ormai un cliché che si credeva abbandonato - della macchina che non va in moto). Protagonista che è ovviamente circondata da donne che fanno cose assurde (una vittima tenta di difendere "il cane" e in seguito la stessa aguzzina). Vederlo, significa perdere quasi 110 minuti di tempo dato che nulla resta dopo l'inutile, diseducativa e interminabile visione. È da sottolineare comunque come la storia sia stranamente simile nell'assunto al successivo e altrettanto brutto Fear PHarm 2 (Dante Yore, 2021).
"Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno."
(Alessandro Bergonzoni)
Trailer
F.P. 07/11/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 107'44")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta