Regia di Roberto Bianchi Montero vedi scheda film
Praticamente un film su Equitalia.
Durango (Brad Harris) è infatti un esattore che non si fa molti scrupoli nel portare a termine il proprio lavoro. Là dove serve, ammazza anche; l'importante è consegnare i soldi al creditore. Trattiene giusto il 10% e per questo è descritto dal regista come un buono a tutto tondo.
Il cattivo è infatti un altro: Ferguson (Gino Lavagetto, l'unico attore ad avere il nome di un autolavaggio).
Nonostante la sua integrità, Durango finisce in cella rischiando la pena capitale. Non tarda però a evadere e a organizzare una rapina dove morirà parecchia gente. Poi, elegendosi giudice, chiederà a Ferguson di togliersi la vita perché troppo tirchio (Lavagetto ha infatti origini genovesi).
Durango resta comunque un buono al 100%; il personaggio ambiguo (o se vogliamo dirla alla Leone, il Brutto) è invece El Tuerto (José Torres nel ruolo di Tomas Milian, nel senso che qualcuno doveva avergli detto: "Adesso tu interpreti Tomas").
Roberto Bianchi Montero, il regista, non brilla nella messa in scena e a volte si ha qualche difficoltà nel seguire il decoupage: ad esempio, nei cambi scena non è sempre chiaro che la narrazione si sia spostata da uno spazio a un altro. Anche i raccordi di sguardo spesso creano fraintendimenti.
In conclusione, nonostante gli evidenti difetti del film, farne un remake oggi sarebbe molto attuale.
Titolo: ARRIVA L'ESATTORE... PAGA O MUORI
Frase di lancio: "Per un paese più giusto"
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