Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Curiosissima incursione di Ferreri nel western: la cosa più interessante è certamente l'uso del quartiere di Les Halles di Paigi come quinta dove ambientare il famoso episodio della sconfitta di Custer a Little Big Horn. Questa scelta conferisce all'operazione un effetto straniante ma anche una certa teatralità che inficia sui ritmi, spesso un pò troppo blandi del film.
I toni sono beffardi ed i personaggi vengono ritratti in maniera sarcastica ed ironica, molto lontana da quella tipica del genere.
Custer (sempre ottimo Mastroianni) è un idiota nelle mani di ufficiali più graduati di lui, Philippe Noiret è un generale che, quando gli viene comunicata la morte di Custer, è più preoccupato per le quotazioni delle azioni della compagnia ferroviaria, Tognazzi è un rinnegato, trattato come un inferiore dagli americani (Mastroianni si rivolge a lui con la frase che da il titolo al film, riferita a Catherine Deneuve) e, allo stesso tempo, preso di mira dall'indiano interpretato da Serge Reggiani e Michel Piccoli ritrae un Buffalo Bill ubriacone e sterminatore di bisonti; infine Paolo Villaggio nei panni di un agente della C.I.A. sempre intento a mangiare patatine.
Alcuni anacronismi sono chiaramenti voluti: il Presidente degli USA citato è Nixon, ovvero quello in carica all'epoca in cui il film fu girato; in una foto si vede Che Guevara catturato in Bolivia.
Voto: 6.
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