Le ruspe demoliscono il quartiere popolare di Parigi di Les Halles. La fossa che rimane si trasforma in una specie di Little Big Horn, il mitico luogo della pianura americana dove il generale Custer venne assediato, vinto e infine trucidato dai Sioux di Toro Seduto. Anche nel cuore di Parigi il Settimo Cavalleria sembra messo alle strette.
Note
Marco Ferreri, in una delle sue opere meno brillanti, crea un'allegoria tutta francese (e un tantino cerebrale) recuperando la leggenda del generale Custer, con gli emarginati metropolitani trasformati in indiani. Pesantuccio, con qualche lampo di genialità.
... Lo diceva già Clémenceau! La guerra è una cosa troppo seria per essere lasciata in mano ai militari!
Era il 1973 quando Marco Ferreri (aiutato nella stesura della sceneggiatura da Rafael Azcona) prese in mano la macchina da presa per girare (a modo suo ovviamente) il suo primo e unico western (si fa per dire)… leggi tutto
Curiosissima incursione di Ferreri nel western: la cosa più interessante è certamente l'uso del quartiere di Les Halles di Paigi come quinta dove ambientare il famoso episodio della sconfitta di Custer a Little Big Horn. Questa scelta conferisce all'operazione un effetto straniante ma anche una certa teatralità che inficia sui ritmi, spesso un pò troppo blandi del film. I toni sono… leggi tutto
Nell'immensa cava di Les Halles, nel pieno centro di Parigi, viene allestita una rievocazione in chiave buffonesca della battaglia di Little Big Horn, quella guidata dal Generale Custer, che dovette soccombere ai sioux. Mastroianni è Custer, Piccoli è Buffalo Bill, Alain Cuny è Toro Seduto, Serge Reggiani è Cavallo Pazzo e il film una metafora sulle boria degli… leggi tutto
... Lo diceva già Clémenceau! La guerra è una cosa troppo seria per essere lasciata in mano ai militari!
Era il 1973 quando Marco Ferreri (aiutato nella stesura della sceneggiatura da Rafael Azcona) prese in mano la macchina da presa per girare (a modo suo ovviamente) il suo primo e unico western (si fa per dire)…
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
Nell'immensa cava di Les Halles, nel pieno centro di Parigi, viene allestita una rievocazione in chiave buffonesca della battaglia di Little Big Horn, quella guidata dal Generale Custer, che dovette soccombere ai sioux. Mastroianni è Custer, Piccoli è Buffalo Bill, Alain Cuny è Toro Seduto, Serge Reggiani è Cavallo Pazzo e il film una metafora sulle boria degli…
Molte le pellicole americane che vedono protagonista Buffalo Bill o che si ispirano alle sue gesta in maniera più o meno dichiarata: The Plainsman di Cecil B. DeMille (1936) con Gary…
Film in visione solo su "Koper Capodistria" con la Regia di Marco Ferreri ed una Valanga d'Attori di calibro Mondiale (o anche solo Nazionali ma comunque validi ...) ed una Storia che vorrebbe essere stralunata ma non si capisce bene dove farla orientare.voto.2.
Ferreri è un regista che non smette mai di sorprendermi. Il suo modo di essere graffiante ed irriverente è assolutamente unico ed originale. Qui si diverte ad inscenare la battaglia di Little Big Horn nelle Halles di Parigi e lo fa con le armi della parodia, del grottesco e della commedia. Abbiamo il generale Custer a cavallo coi suoi per i quartieri e le strade (moderne intendo,…
Curiosissima incursione di Ferreri nel western: la cosa più interessante è certamente l'uso del quartiere di Les Halles di Paigi come quinta dove ambientare il famoso episodio della sconfitta di Custer a Little Big Horn. Questa scelta conferisce all'operazione un effetto straniante ma anche una certa teatralità che inficia sui ritmi, spesso un pò troppo blandi del film. I toni sono…
Una volta era voce comune affermare che l'aspirazione più grande per ogni regista americano ancora in carriera, fosse quella - decisamente ambiziosa - di essere chiamato a girare l'ultimo di tutti i western. Non so se con il variare dei tempi la cosa sia ancora pertinente e attuale, ma la recupero per evidenziare il paradosso che alla fine è semmai stato invece un…
Tra i film che ho visto di Ferreri forse questo è quello che mi ha entusiasmato di meno ma sicuramente non è un film da sottovalutare,sicuramente diseguale ma a tratti illuminato da veri e propri lampi di genio.La ricostruzione scenografica come sempre accade in Ferreri è di grande raffinatezza.E'straniante vedere nel bel mezzo della metropoli parigina una sorta di cava…
Sostanzialmente riuscita questa revisione del mito custer-iano da parte di un Ferreri particolamente ispirato sul piano figurativo, capace di regalarci momenti di caustica poesia, aiutato da un cast che raccoglie il meglio della cinematografia italo-francese dell'epoca. Il merito maggiore di Ferreri è quello di aver inventato un suggestivo scenario post-moderno dove ambientare questa…
Non dirò che è un brutto film solo perchè non capisco Ferreri. Ma effettivamente qui non compaiono grandi spunti di genio, l'unica trovata degna di nota è la ricostruzione storica clamorosamente anacronistica. Come il cinema di Ferreri, che tiene contemporaneamente alla forma ed ai contenuti, all'azione ed ai dialoghi, che vanta un cast (quello della Grande abbuffata più la Deneuve,…
Benché circostanze restrittive ormai lo identifichino nei consumati panni del travet iellato d'Italia per antonomasia, senza dimenticare l'altrettanto memorabile figura di Giandomenico Fracchia, ecco una…
Disse la guida indiana(l'immenso e compianto Ugo Tognazzi a Mastroianni) in un film del grande maestro italiano Ferreri.Propongo un'attenta visione di questi più o meno western,tutti capolavori,ma con degli spunti che…
Un western nel pieno centro di Parigi, ai nostri giorni. La "ricostruzione" molto riveduta e molto corretta (o meglio, corrotta) della battaglia di Little Big Horn, dove il Colonnello della Cavalleria George Custer portò alla distruzione il suo reparto e dove lui stesso trovò la morte. Si tratta di uno dei pochi episodi in cui i nativi americani ebbero la meglio sugli invasori in giubba blu.…
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Commenti (1) vedi tutti
Noioso da morire.
commento di lonestar