Regia di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi vedi scheda film
Dovrebbe essere un documentario sulla schiavitù ma alla fine risulta essere un'altra cosa. Una ironica (ma seria nelle intenzioni!) grottesca denuncia della schiavitù ridicolizzando i bianchi negrieri. La prima sequenza è tecnicamente bellissima: i nostri reporter arrivano con un elicottero-macchina del tempo in una piantagione di cotone dell'800, atterrano (senza essere mai mostrati in volto e questo è un importantissimo particolare che dopo vi spiegherò...) e iniziano il loro giro per l'America assistendo a scene a volte crudissime (la pulizia delle nuove "mandrie"), a volte assurde, grottesche ma divertenti (una bambina bianca che porta al guinzaglio un negretto come se si trattasse di un cagnolino), etc. ma efficaci allo scopo d'impegno della pellicola. Epilogo nel presente con riferimento alle Black Panther. Prima vi ho accennato al fatto che non vengono mai mostrati in volto. Appunto! Lo stile che è stato poi ripreso una 20na di anni dopo dalla Gialappa's Band è nato qua!!!
Esiste anche una versione con l'aggiunta di sequenze girate negli anni '60 di sommosse popolari in America.
Girato (info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico) ad Haiti (con la collaborazione di Papa Doc Duvalier) e in Louisiana.
Inizialmente uscito come ADDIO ZIO TOM, e ritirato dopo un'accusa per oscenità, e tornato in sala rititolato ZIO TOM- ADDIO ZIO TOM.
Nelle scene in palude compaiono come attori in costume Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi e il collaboratore Giampaolo Lomi.
Un pretesto da fantascienza (un gruppo di reporter vanno con l'elicottero del tempo nelle piantagioni americane dell'800) è la scusa per uno stranissimo ed originale viaggio mockumento nella storia della schiavitù.
Quella iniziale efficacissima poi altri brani sono belli ma fanno ridere!!!
Le scene dove gli schiavi vengono rapati a zero per i pidocchi sono troppo crude e realistiche (sembrano quasi snuff infatti girano certe voci strane sul trattamento delle comparse autoctone fornite dal dittatore Papa "Doc" Duvalier...)
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