Regia di Julien Duvivier vedi scheda film
Un uomo si risveglia dal coma dopo un incidente stradale: i medici gli dicono che si chiama Georges Campo, una donna bellissima sostiene di essere sua moglie, lo porta nella loro lussuosa villa di campagna e gli racconta che vi si sono appena stabiliti di ritorno da Hong Kong, dove lui faceva l’impresario edile; ma lui non ricorda nulla di tutto ciò. Poi succedono cose strane: il fidato cane gli abbaia contro, la moglie si rifiuta di fare l’amore con lui finché non abbia recuperato la memoria, il medico di famiglia e il domestico cinese insistono che prenda certe pillole, dalla villa non si può uscire né telefonare, lui sogna (o ricorda?) di aver combattuto nella guerra d’Algeria e di venire chiamato Pierre Lagrange in un bar, rischia la vita in due incidenti domestici, nel parco si scopre un cadavere sotterrato. Insomma, non c’è davvero bisogno di aver visto Le ultime 36 ore di Seaton per capire che c’è qualcosa sotto: ma cosa? Dopo aver gestito abilmente la suspense, il film ha il torto di accumulare fin troppi indizi e di arrivare a uno scioglimento convulso quando ormai lo spettatore ha già indovinato quasi tutto e dunque non prova nessuna sorpresa. Il destino aveva in serbo un finale tragicamente beffardo fuori dal set pochi mesi dopo, quando il regista Julien Duvivier perse la vita in un vero incidente stradale.
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