Regia di Arseny Syuhin vedi scheda film
Esordio di un novello regista russo che guarda ad alcuni classici blockbuster americani, scimmiottando male ambientazioni e tematiche. Girato ad alto budget ma da un cast tecnico poco attento. Pessima la fotografia.
Anni '80, Russia. Anya (Milena Radulovic) è un'esperta virologa impegnata nella realizzazione del vaccino denominato MS-23. Il test su un paziente-cavia ha effetti disastrosi, portando alla morte il soggetto. Abbattuta per la tragica sperimentazione, Anya non ha tempo per approfondire la ricerca venendo ingaggiata per indagare su insoliti avvenimenti che coinvolgono una struttura scientifico-militare situata nel circolo polare artico. Una base scavata in profondità sino a 12 km, sfruttando lo strato del permafrost, nella quale 20 persone sono dichiarate scomparse e si sospetta essere a causa di una patologia virale. Raggiunto il pozzo, Anya viene scortata all'interno della tecnologica struttura, finendo per restare imprigionata al secondo livello, a 6 km di profondità. Ed è qui che incontra Olga (Darya Shagal), una scienziata dello staff contagiata da una forma di muffa altamente aggressiva, celata nell'oscurità della terra e pronta a raggiungere il suolo contaminando gli esseri umani.
Che sta succedendo ai cineasti russi? In particolare agli esordienti tipo questo Arseny Syuhin, che senza alcuna originalità plagia (malissimo) e senza pudore alcuni capisaldi della fantascienza americana. Non si può infatti non individuare ne La cosa (John Carpenter, 1982) e The Blob (1958) i due titoli di riferimento. Non solo, pure la concezione di cinema slitta verso l'ideale del blockbuster (a stelle e strisce) spaccatimpani e tutto azione a vuoto, tanto che il budget speso nella realizzazione sfiora i 150.000.000 di RUR (rublo russo), ossia qualcosa come 1.700.000 € (arrotondati per difetto). Superdeep (titolo banalissimo e anch'esso più da fumetto Marvel che da film russo) comincia benissimo e procede per almeno venti minuti in grande stile per poi mutare drasticamente all'arrivo della struttura ipertecnologica e talmente futuristica che contrasta con il periodo di ambientazione (in una sequenza appare Gorbaciov con look da primi anni '80, mentre pronuncia in televisione il discorso di Capodanno).
La cinematografia muta anch'essa, ma ancor peggio evolve la fotografia dal secondo tempo in poi. La storia si sviluppa in un ciclico e ripetitivo via vai di militari nella base, senza che i poco elaborati effetti speciali - espressi in masse informi che dovrebbero essere i corpi dei contaminati - riescano a spezzare il desolante clima piatto. Nel proseguire poi si va di male in peggio: dopo un inizio con minaccia di un virus, sviluppato da un'ancestrale forma di muffa imprigionata nel permafrost, entra in scena un blob amorfo che senza troppo logica diventa il principale pericolo ma al cui contatto nessuno viene contagiato. Syuhin poi non ha nemmeno il senso del limite, arrivando a dare al prodotto finito un metraggio di quasi due ore. Per restare in area geografica da bandiera rossa (e sempre sottoterra), il ben poco interessante Digger al confronto è quasi un capolavoro. Superdeep è uscito un po' ovunque, tranne che in Germania dove approderà direttamente in home video nel mese di aprile 2021. Un clamoroso blop-flop, anzi... un Superflop!
"Prova a lanciare il sasso in un lago: farà degli ampi e armonici cerchi per degli istanti indefiniti.
Lancialo adesso in un pozzo: cercherà invano di descrivere un cerchio, sbattendo contro le pareti.
Così è l’impotenza e la frustrazione di chi, pur potendo fare cose meravigliose, si trova limitato da dei confini."
(Fabrizio Caramagna)
F.P. 12/03/2021 - Versione visionata in lingua russa (durata: 115') / Data del rilascio in Germania: 15/04/2021
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