Regia di Paolo Martini vedi scheda film
In un'atmosfera lugubre e cupa, resa tale anche dalla fotografia in bianco e nero, veniamo a conoscenza di pratiche rituali del Sud Italia, mostrateci con genialità da un cast di attori così abili da catturare la nostra attenzione dall'inizio alla fine e facendoci provare sentimenti contrastanti fino a sentire il pianto del bebè, che "rappresenta il futuro di Roccalunga", dove tutto è ambientato. Detto questo, i troppi personaggi non permettono una compattezza di azioni, tralasciando alcuni approfondimenti psicologici che, forse, avrei preferito. I dialoghi in dialetto napoletano sono riprodotti in modo fedele e superlativo e le musiche del celebre compositore Egisto Macchi conferiscono un tocco ancora più drammatico e serio alla narrazione. Un cortometraggio scritto e diretto magistralmente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta