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Legge violenta della squadra anticrimine

Regia di Stelvio Massi vedi scheda film

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La recensione su Legge violenta della squadra anticrimine

di mm40
4 stelle

Caccia spietata ad un uomo solo: da una parte le forze dell'ordine, rappresentate degnamente (per il filone poliziottesco) dal commissario Jacovella (John Saxon, che quell'anno girava anche Italia a mano armata di Girolami e Napoli violenta di Lenzi) e dall'altra la malavita organizzata, con un Ragusa, boss spietato, interpretato da Lee J. Cobb, attore dal passato importante (Fronte del porto, La parola ai giurati) ed un precedente significativo nel 'genere': La polizia sta a guardare, 1973, regia di Enrico Maria Salerno. Nel mezzo, fra i due fuochi, c'è Lino Capolicchio, alias Antonio Blasi, delinquentello doppiamente colpevole: di non essere affiliato a qualche famiglia e di non avere santi in paradiso, o meglio in questura, che prendano le sue difese. Fosse tutto qui, assisteremmo ad un canovaccio abbastanza classico per il poliziesco all'italiana; invece la novità nella struttura di questo film sta nel ruolo affidato alla stampa, rappresentata dal direttore di giornale Maselli (Renzo Palmer, altro habituè del filone), sorta di jolly che viene a scombinare gli assetti in campo. Come può un giornalista sapere il nome dell'assassino prima che vi arrivino le indagini della polizia? Questa è la domanda cardine (piuttosto attuale ancora a 35 anni dall'uscita del lavoro di Massi) attorno a cui poggia la problematica innescata dalla pellicola, che per il resto - va certamente rilevato - non è assolutamente nulla di che: azione, buoni vs. cattivi, violenza senza morale, sparatorie e morti ammazzati e via dicendo. Non male quindi il lavoro di sceneggiatura, che infatti vede alternarsi quattro firme: Lucio De Caro, Piero Poggio, Maurizio Mengoni ed il temibile Dardano Sacchetti. Colonna sonora curiosamente - per il genere - anonima: ma la compone un musicista di tutt'altra estrazione, esperto di musica leggera, come Piero Pintucci (autore per, fra gli altri, Renato Zero e Nicola Di Bari). 4,5/10.

Sulla trama

Un delinquente uccide un uomo durante una rapina e poi fugge rubando l'auto di un mafioso. Ha contro sia la legge che la mafia: non camperà a lungo.

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