Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Voto 7.5 - Un horror psicologico e macchinoso appartenente al filone "case infestate da demoni" che si rivela davvero inquietante come pochi. E' un made in Italy in cui la fusione tra due maestri come Dario Argento e Lucio Fulci funziona come deve colpendo nel segno, anche se si è ben lontani dal capolavoro poichè il film, pur avendo il pregio di offrire una tensione di serie A quasi senza pari (forse solo la saga de' "L'enigmista" si rivela altrettanto spaventosa), ha il difetto di non voler approfondire o spiegare alcun elemento o personaggio della trama. Si limita infatti a ricucire insieme una serie di situazioni terrificanti, peraltro neanche originali, senza però darli un senso e rivelandosi così un horror sconclusionato ed irrisolto.
Questo è per la precisione il terzo horror di Fulci, che farcito a volontà di splatter, di un certo mistero, di ambientazioni cupe, sinistre e suggestive e di qualche personaggio tenebroso ed ambiguo, presenta una storyline alquanto contorta, enigmatica (grazie soprattutto al suo interrogativo finale su quale fosse il vero demone) e ricca di elementi angoscianti come le frequenti connessioni extra-sensoriali tra i due bambini protagonisti, le terribili premonizioni tra immaginazione e realtà che hanno gli altri protagonisti e soprattutto la catena di sequenze sempre più spaventose che sono talvolta costituite da esplorazioni che avvengono lentamente e silenziosamente, nei meandri oscuri di ambienti tutt'altro che rassicuranti e che inevitabilmente, fanno venire il batticuore. Gli effetti speciali ed i trucchi poi fanno il resto poichè, a dir poco raccapriccianti, hanno un potente impatto visivo perfino sullo spettatore più resistente alla vista dello splatter.
Sarà pure la solita "roba" riciclata del demone che nascosto in cantina uccide in maniera atroce tutti i mal capitati in quella sua casa, ma il suo stile, la sceneggiatura, le scenografie, la colonna sonora e l'abilità ed efficacia dimostrata dal regista nell'effettuare riprese, tagli ed inquadrature a dir poco impeccabili e di effetto, rendono questa pellicola un piccolo, grande cult dell'horror italiano degli anni ottanta.
Ha fatto un buon lavoro.
Ottimo, intenso.
Bravo.
Piuttosto brava nel ruolo di un'ambigua babysitter dallo sguardo stranamente sempre inquietante.
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