Regia di Kevin McManus, Matthew McManus vedi scheda film
Il cosiddetto "Block Island Sound" è in tratto di mare che separa gli Stati Uniti dall'isola di Block Island. In tale area marina si sono verificati fenomeni strani e difficilmente spiegabili.
Qui infatti sono avvenuti fatti oscuri e inspiegabili, legati a improvvise morie di pesci e uccelli.
Non meno inquietante è lo stordimento che coglie un anziano pescatore di ritorno con la sua barca a motore verso casa, che non ricorda nulla dei momenti che hanno preceduto il suo risveglio, né perché tutti quei pesci giacciono morti in acqua.
Lo soccorre il figlio, scosso pure lui da una sensazione latente di smarrimento che lo riduce a vivere alla giornata senza riuscire a programmare alcunché.
Per accertare le cause di quella inquietante moria di pesci, a cui fa seguito una simile sorte riservata agli uccelli, torna nell'isola anche la sorella ambientalista del.giovane, nonché figlia dell'anziano stordito, accompagnata dalla figlioletta in età infantile.
Nel film, diretto con una certa perizia ed il rispetto di una suspense crescente e ben gestita da parte dei fratelli registi Kevin e Matthew McManus, lo spettatore rimane incerto fino all'ultimo nel cercarsi una soluzione credibile che possa giustificare il comportamento dei due protagonisti padre e figlio, risucchiati verso atteggiamenti autolesionisti e invasati da una sorta di lavaggio mentale che non si riesce a comprendere da che causa sia prodotto. La storia infatti mette in campo diverse possibili concause, che si ricollegano inizialmente a probabili effetti collaterali altamente invasivi da parte delle apparecchiature elettroniche e digitali che ormai costituiscono parte integrante ed irrinunciabile del nostro vivere quotidiano in società.
Ma poi queste argomentazioni allarmanti lasciano spazio a ragioni più legate agli effetti di un scientemente poco chiarito tentativo di colonizzazione aliena che agisce su quella zona di mare, risucchiando a sé ogni forma di vita, magari per studiarla, magari per impiegarla in chissà quali fini.
Certo il film, pur teso ed a tratti affascinante, si fa largo nella sua fumosa vicenda utilizzando personaggi che, al di là dei due protagonisti padre e figlio (interessante la prova del maturo Neville Archambault, davvero inquietante, mentre più ordinaria quella di Chris Sheffield, nel ruolo del non meno disturbato e confuso figlio) si rivelano piuttosto banali o logorati dai soliti cliché comportamentali degni di una produzione televisiva di scarse pretese.
Peccato perché le atmosfere e la tematica vale ano senz'altro la pena di essere messe al servizio di uno script più coeso e gestito con più opportuna destrezza narrativa.
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