Regia di Joachim Trier vedi scheda film
Forse non proprio la persona peggiore del mondo, semplicemente perché così ce ne sono davvero tante. Però sicuramente una persona moralmente davvero discutibile.
Lei non certo criticabile perché lascia lo studio della medicina (lavoro-missione rivolto al prossimo) e si dedica alla fotografia e ad una vita più frivola e, diciamolo, un po' lasciva e dissoluta. Si sceglie dapprima un compagno di vita che disegna fumetti di rottura (piuttosto volgari anche loro, da quanto sembra di capire), ma non si sente pronta a dargli un figlio. Poi lo lascia non si capisce bene perché, dopo essersi imbucata in un ricevimento di matrimonio in cui non conosce nessuno ed aver rimorchiato praticamente il primo ragazzo che passava. Decisamente una bella ragazza (forse la bellezza dell'attrice è la cosa migliore del film), tradire non le è difficile vista anche la sua moralità (o immoralità), probabilmente non molto rara nel suo ambiente (siamo in Norvegia).
Poi rimane incinta, viene a sapere che il suo ex sta per morire per un tumore, e lei si sente un po' persa. Come non esserlo! Almeno quando si hanno così pochi riferimenti etici. Insomma, così è la vita; e forse anche la vita di molti: confusa e senza punti di riferimento. E' questo, almeno, che ho sentito di più in questo film.
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