Regia di Joachim Trier vedi scheda film
Ua commedia agrodolce norvegese ottimamente scritta (e meritatamente nominata alla sceneggiatura dagli Oscar 2022), un personaggio protagonista figlio dei nostri tempi che sembra uscito da un romanzo di Sally Rooney (consiglio a tal proposito la serie "Normal People"), figlio di quella insicurezza/precarietà sociale che ne determinano una ricorrente volubilità e insoddisfazione nei confronti della vita, esistenza forse troppo incardinata in una strabordante fila di opportunità e di stimoli, sballottata dalla frenesia di una corsa all'autodeterminazione.
Nel terzo atto si apre ad un dialogo con la morte e il ruolo che ognuno di noi assume all'interno della comunità (in termini di contributo e di relazioni interpersonali), e in questo il film sa farsi anche davvero toccante in più momenti, in un modo che, pur proponendo certi crismi espositivi molto comuni, riesce ad evitare una melensa banalizzazione.
Uno dei migliori film nell'alba di questa nuova stagione cinematografica. Indimenticabili i cieli di Oslo.
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