Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
VOTO : 6/7.
Cinema un po’ patinato, ma comunque anche capace di essere molto coinvolgente, insomma uno dei prodotti americani di Hallstrom più riusciti per quanto si potesse forse osare di più, ma le coordinate basilari sono comunque importanti e ben rappresentate.
Homer (Tobey Maguire) è un orfano cresciuto con amore da Wilbur Larch (Michael Caine) un medico abortista.
Dopo una serie di adozioni andate alle ortiche Homer diventerà una sorta di discepolo del dottore, ma col tempo emergeranno delle differenze idelogiche tra i due e il giovane sentirà l’esigenza di vedere cosa c’è al di fuori dell’orfanotrofio dove ha sempre vissuto.
Andando via dall’orfanotrofio conoscerà così un mondo diverso ed anche il significato dell’amore con la bellissima Candy (Charlize Theron) con la quale (e per la quale) era partito alla scoperta del mondo fuori.
Lo stile classico di Hallstrom viene qui sostanzialmente rispettato e quindi ci troviamo di fronte ad un film dove il sentimento rischia in alcuni frangenti di diventare quasi urticante, ma anche emozionante e vivo.
La storia infatti è di quelle in grado di lasciare il segno (adattamento dell’omonimo romanzo di John Irving) e la confezione è ben curata (il taglio Miramax è ormai collaudatissimo).
Insomma ci troviamo di fronte a tanto sentimento e dramma contraddistinti da alcune scene in grado di farsi ricordare (vedi il racconto di formazione che sembra preso da Dickens, o alcune sequenze legate al concetto di “regole”) e da due personaggi chiave presentati con dovizia (anche e soprattutto nel loro rapporto) e resi vivi da due attori assolutamente in parte.
Due Oscar in cascina, quando c’erano film molto migliori in competizione (penso allo strepitoso Tom Cruise di “Magnolia” a cui venne preferito appunto il comunque molto bravo Michael Caine).
Tutto sommato carino ed interessante, Hallstrom a Hollywood ha fatto sempre peggio (fatta eccezione per il sorprendente “Buon compleanno Mr Grape”) e quindi comunque questo film sa un po’ di miracolo, seppur nel suo piccolo.
VOTO : 6/7. Meglio del solito, e non di poco. Sarà che la storia che manipola è molto interessante e che Irving ha messo degli evidenti paletti nella sceneggiatura, ma lui comunque, pur non incidendo sempre e mantenendo una correttezza di fondo, è bravo nel gestire gli attori e nel non "castigare" eccessivamente il tutto.
VOTO : 7++. Prova molto buona. Personaggio scritto molto bene, lui lo valorizza al meglio. L'esperienza conta.
VOTO : 7. Un attore spesso criticato, ma in questa circostanza la sua espressività, generalmente non il massimo della vita, si addice al personaggio. Scelta buona del casting, lui però fa il suo e non è comunque poco.
VOTO : 6,5. Bella da togliere il fiato.
VOTO : 6++. Soddisfacente.
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