Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Ne "Le regole della casa del sidro" tutto ciò che in un film con un protagonista poco efficace può accadere, accade e quel che è peggio è che con un'ambientazione così triste e con una trama così complessa, le premesse per fare un'ottima pellicola c'erano tutte. Peccato.
Homer vive nell'orfanotrofio di St.Cloud's dove aiuta il dottor Larch nelle operazioni ginecologiche praticate su giovani disperate con il peso di gravidanze indesiderate.
Mano a mano che Homer cresce però, si rende conto di avere opinioni differenti rispetto al suo mentore e decide di provare nuove esperienze andando a vivere nella tenuta di Wally come raccoglitore di mele.
Quello che è importante e che nel film è stato trascurato offrendo allo spettatore solo il lato romantico del racconto, è che al centro del racconto c'è il rapporto tra Homer e il dottor Larch e non quello tra Homer e Candy, fidanzata di Wally conosciuta con quest'ultimo nell'orfanotrofio dove la giovane era andata ad abortire. Ciò ha reso la pellicola se possibile un prodotto commerciale e ha banalizzato l'intero racconto.
Quello che più ci colpisce, comunque, è il fatto che abbia vinto ben due premi Oscar -di cui uno francamente immeritato- e che l'attore scelto per interpretare Homer sia un ragazzo tra i più inespressivi di Hollywood.
Suggestiva.
Regia stanca e poco curata.
Ce l'ha messa tutta ed è stato l'unico veramente nella parte.
A tratti snervante, uno degli attori più inespressivi che esistano in circolazione.
Troppo bella per una parte del genere.
Efficace ma non tra i più bravi.
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