Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Prevedibile melodramma con tutto il sapore, un po' rassicurante e un po' stucchevole, del cinema americano classico (benché, paradossalmente, qui diriga uno svedese). Il film di Lasse Hallstrom (tratto da un romanzo di John Irving) inizia bene, come un piacevole racconto di formazione sulla scoperta del mondo e dell'amore da parte di un giovane che ha vissuto tutta la vita in un orfanotrofio: la scenggiatura (dello stesso scrittore) riesce a dosare bene lacrime, umorismo, amore (con un pizzico di sensualità, grazie alle scultoree forme di Charlize Theron) e la bellezza dei paesaggi del New England (con l'inevitabile foliage autunnale), poi qualcosa si inceppa e la pellicola diventa lenta, prevedibile, pesante, francamente noiosa. Alla fine resta la percezione di uno spettacolo elegante ma non molto altro e la consapevolezza di un'occasione mancata. Cast abbastanza variegato: bravo come sempre Michael Caine, fin troppo bella la già citata Charlize Theron, Tobey Maguire ha sempre la stessa espressione, sia nel ruolo dell'orfano Homer Wells che in quello di SpiderMan/Peter Parker, intenso Delroy Lindo mentre Paul Rudd ha senso solo in un ruolo di spalla comica (nelle sue scene ci si aspetta che da un momento all'altro compaia Seth Rogen o Steve Carrell e si cominci a ridere). Voto di risicata sufficienza.
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