Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Tratto da un romanzo di King edito in diversi fascicoli, usciti periodicamente, è un film veramente notevole. Solitamente siamo severi sulle trasposizioni cinematografiche, attinte dalla ricca bibliografia del prolifico scrittore, ma stavolta bisogna riconoscere al regista di aver fatto un ottimo lavoro, valorizzando e non sminuendo, la novella del mitico autore.Ex secondino, centenario ormai a riposo, in un ospizio per anziani, confida i propri ricordi ad un'altra ospite, è stato una guardia carceraria in un braccio della morte. Assisteva e partecipava agli ultimi istanti di vita dei condannati a morte, davanti a lui e alla sua squadra , sfilava una fauna umana molto assortita, dal cattivo impenitente al codardo pentito, ma un detenuto divenne importante per lui e i suoi colleghi, un prodigioso omaccione dotato del potere di guarire anche i malati più gravi ,aspirando come un formichiere il male che si annida nei corpi delle persone e proprio per questo paradossalmente scambiato per un assassino stupratore di bambine, al quale comunque non riuscirà a salvare la vita .Ci sono diversi temi . Innanzitutto è una chiara, ferma e convinta denunzia dell'assurdità della pena di morte, che oltre ad essere un oltraggio ad una società che si dichiara democratica e garantista, è soprattutto un atto di profonda ingiustizia che non restituisce la vita alle vittime e che oltrettutto spesso uccide esseri umani innocenti.Un altro elemento importante è la paura,un sentimento forte che determina, di fronte alla prospettiva della fine, le reazioni più disparate.Poi ci sono i rapporti tra le guardie, che vanno dal cameratismo, alla complicità e solidarietà,anche in un contesto del genere, riescono a conservare una briciola di umanità, solo uno di loro remerà contro,per stupidità e cattiveria.Non manca ovviamente trattandosi di king l'aspetto soprannaturale ,ma in questo caso è solo strumentale al senso della storia.Tom hanks da il volto al protagonista e la sua recitazione è impeccabile, ma anche gli altri attori non sono da meno. Il film è lungo ma non annoia mai,la ricostruzione di un braccio della morte è efficacissima, il "miglio verde " del titolo è il percorso ultimo dei condannati.Consiglio , a chi non l'avesse ancora fatto di leggere il romanzo e poi di vedere il film
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