Regia di Frank Darabont vedi scheda film
Un film molto bello e profondo, di un genere indefinibile forse a metà strada tra dramma e fantasy new age che traendo spunto dal romanzo omonimo di Stephen King, mescola con maestria malinconia, tragedia, tensione, orrore e misticismo in uno stesso scenario. La sua trama è parecchio amara, ma ricca di elementi suggestivi. E' ambientata quasi sempre in una prigione dove alcuni detenuti macchiatisi del reato d'omicidio, sono in attesa d'essere giustiziati tramite la sedia elettrica. Indimenticabili sono i background dei crimini che hanno commesso ed angoscianti sono le sofferenze che provano nel sentire sempre più vicino a loro, il giorno dell'esecuzione. Il film compie dunque un viaggio cupo ed interessante nelle menti a volte folli e a volte pentite di alcuni criminali e riesce a trasmettere emozioni molto forti agli spettatori, miste tra pietà e disgusto. La scena forse più raccapricciante e più impressionante, è quella dell'esecuzione capitale del francese Delacroix, eseguita dalla cinica ed infantile guardia Percy, che si rivela anche più orribile, lunga e dolorosa di quanto chiunque in quel carcere avrebbe mai potuto immaginare. Tuttavia, a fare da capolino nella storia è certamente il personaggio di John Coffey, un uomo di colore solo in apparenza ritardato mentale ed accusato ingiustamente dello stupro e dell'uccisione di due sorelline. In realtà egli è una sorta di angelo con doni premonitori e guaritori, ma solo alcune guardie riusciranno a capirlo senza poter comunque fare nulla per salvarlo dalla sedia elettrica. L'epilogo dunque è singolare e molto toccante e con le sue allusioni all'esistenza delle punizioni divine, apre un'affascinante parentesi new age. Un film in definitiva memorabile ed imperdibile.
Bravissimo.
Intenso.
Bravo.
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