In un piccolo villaggio dell'Asia centrale vive l'eccentrica famiglia Bekmouradova composta da Mamlakat, da suo padre Safar e da suo fratello Nasreddin, psicologicamente turbato dalla guerra in Afganistan. Mamlakat che sogna di diventare un'attrice ed è un'assidua frequentatrice del teatro locale viene sedotta da un tizio che le racconta di essere un attore. La mattina seguente Mamlakat si accorge di essere incinta e si reca in città per abortire. Ma nel corso dell'operazione il medico muore. Quando Mamlakat confessa a Safar di aspettare un bambino, questi si mette in viaggio alla ricerca del padre. Il trio, Mamlakat, Safar e Nasreddin, batte a tappeto tutti i teatri della zona e si imbatte in una serie di avventure stravaganti. Nel frattempo la pancia della ragazza comncia a gonfiarsi...
Note
Tutto si muove con allegria e lestezza, nel terzo lungometraggio di Bakhtiar Khudojanazarov: veicoli, personaggi, parole. La storia e il paesaggio sono scossi da uno slancio, da una fantasia e da un umorismo presi in prestito dalla tradizione delle fiabe popolari. Tra Chagall, Kusturica e il neorealismo rosa.
La poesia incolta e polverosa dell’est riempie le desolate lande tagike di un primitivo gusto della trovata scenica, della caricatura, della commedia contadina. La storia della giovane Makmalat, la ragazzina figlia di un allevatore di conigli e sorella di un invalido di guerra, è intrisa di una puerile forma di ironia, in cui l’elemento buffo si identifica col retrogusto aspro… leggi tutto
In Uzbekistan la giovane Mamlakat (Khamatova) vive in un povero villaggio col fratello scemo e il padre, sognando di fare l'attrice. Rimasta incinta di un uomo che si dilegua nel nulla, la ragazza, insieme alla sua famiglia, si mette a cercarlo.
Siamo dalle parti del Kusturika più colorato e chiassoso: i decibel abbondano, la regia affonda il pedale sul registro grottesco con tanto … leggi tutto
La poesia incolta e polverosa dell’est riempie le desolate lande tagike di un primitivo gusto della trovata scenica, della caricatura, della commedia contadina. La storia della giovane Makmalat, la ragazzina figlia di un allevatore di conigli e sorella di un invalido di guerra, è intrisa di una puerile forma di ironia, in cui l’elemento buffo si identifica col retrogusto aspro…
È da sempre la stessa storia. Scompari puntualmente per un anno, vai via, ti dedichi ai maledetti affaracci tuoi, nemmeno un segno né un cenno. E poi… in un solo giorno ritorni imperante e…
In Uzbekistan la giovane Mamlakat (Khamatova) vive in un povero villaggio col fratello scemo e il padre, sognando di fare l'attrice. Rimasta incinta di un uomo che si dilegua nel nulla, la ragazza, insieme alla sua famiglia, si mette a cercarlo.
Siamo dalle parti del Kusturika più colorato e chiassoso: i decibel abbondano, la regia affonda il pedale sul registro grottesco con tanto …
Sono anni che aspetto che di questi film esca in Italia il dvd...in Francia, Germania, Gran Bretagna sono da sempre disponibili (basta vedere sui siti più conosciuti): è anche da queste piccole cose…
Sì è vero, il tagiko Khudojnazarov ricorda Kusturica per l'atmosfera che si respira in questo suo "Luna Papa". La commedia viene utilizzata per non far scadere mai nel dramma gli eventi, anche quando essi appaiono tragici. Leggero dunque? Sì, ma solo nella connotazione positiva del termine e non in quella negativa di "superficiale", poiché i contenuti e la messa in scena dimostrano…
Il film, leggerino, ha la simpatia dei primi film di Kusturica, ma forse non ne possiede la consapevolezza critica e l'inquietante fascino premonitore. Purtuttavia, Luna papa è un film gentile e intelligente che sa trascinare e commuovere, soprattutto grazie alla protagonista, che non si lascia scoraggiare da niente, e dal fratello ritardato, le cui movenze ricordano in più momenti Harpo Marx.…
Non conoscevo questo regista dal nome impronunciabile prima,questo "luna papa" è divertentissimo,deve molto alla stile della commedia slava per umorismo e invenzioni che hanno per protagonisti animali,è più ingenuo e più vitale e si accontenta di mostrare piccoli difetti e piccole virtù di gente semplice con un ritmo quasi forsennato,e forse è per questo non si può non amarlo.
UNA COMMEDIA GROTTESCA IN STILE KUSTURICA CHE AVVICINA MOMENTI DI DIVERTIMENTO AD ALTRI SURREALI E GROTTESCHI.CON UNO STILE DI REGIA PRECISO E MAI POMPOSO.UN MONTAGGIO ECCELSO E DUE PROTAGONISTI BRAVISSIMI.RITMO CHE CRESCE E NON ANNOIA MAI,TEMPI COMICI PRESI IN PIENO ED UNA FOTOGRAFIA DA FAVOLA INCORNICIANO UNA COMMEDIA VERAMENTE RIUSCITA E DIVERSA.
Un piccolo gioiello. Un inno alla vita ed alla gioia di vivere.
Solare, poetico, divertentissimo, grottesco quanto basta a farne un piccolo 'caso' cinematografico, con teniture più lunghe di molti blockbusters hollywoodiani.
Da vedere possibilmente in compagnia.
In compagnia si ride meglio !
Esterno giorno in un angolo sperduto dell’Asia centrale. Un giovane scemo di guerra (in Afghanistan) corre per le stradine polverose del villaggio. Sua sorella sogna di diventare un’attrice, segue tutti gli spettacoli dei teatri locali e balla, vestita da anguria, in una compagnia contadina. La loro madre riposa nel cimitero locale e il loro padre si sposta tra Taskent, Samarcanda e Buchara…
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