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Trama

Jenny fa la psichiatra. Aspetta che il marito e i figli si assentino per tornare nella casa dei nonni, in cerca forse di sé stessa. Quello che invece trova è un mondo angoscioso, dove i fantasmi dell'esistenza arrivano per tormentarla. Jenny si confida con un collega ma neanche questo sembra darle sollievo. Finché, un sogno orribile...

Note

Bergman aveva spacciato il film per un thriller psicologico. Ovviamente scherzava. O forse no, perché al di fuori dei cliché del genere, questo è proprio un thriller della psiche, capace di evocare immagini da incubo. Esordio di Lena Olin in una piccola parte.

Commenti (4) vedi tutti

  • Splendido il dialogo finale tra la madre Liv Ulmann e la figlia sedicenne Helen Friberg, da un senso compiuto all’intero film.

    leggi la recensione completa di claudio1959
  • Eccellente attrice la Ullmann nel ruolo di psichiatria (che prende più pasticche dei suoi pazienti) ... ma questo film di Bergman è tra quelli che mi sono piaciuti di meno del regista grande psicoanalista! Bello il manifesto con le macchie di Rorschach e i 2 volti della Ullmann.

    commento di marco bi
  • Una straordinaria Liv Ullman in uno straziante dramma esistenziale privo di ogni sentimentalismo.

    leggi la recensione completa di Roberto T.
  • un altra indagine acuta del grande Bergman nell'animo umano con una grande Ullmann

    commento di howard76
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

steno79 di steno79
8 stelle

Il titolo italiano "L'immagine allo specchio" è una variante un po' fantasiosa dell'originale che si potrebbe tradurre "Faccia a faccia" e che riprende le parole di san Paolo già citate in "Come in uno specchio". E' un film girato per la televisione che esiste in versioni di durata differente, anche se quella italiana più facilmente reperibile dura due ore. Come altre opere… leggi tutto

7 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

mm40 di mm40
6 stelle

L'idea che sottende in questo film Bergman, anche sceneggiatore, è quella piuttosto antica e stereotipata da mille opere artistiche in precedenza, secondo la quale l'amore è l'unico rimedio all'angoscia della morte, l'unico che possa riempire il vuoto dell'esistenza: "L'amore abbraccia tutto, persino la morte" è, certo non a caso, l'ultima battuta significativa del film. Ma è un amore … leggi tutto

2 recensioni sufficienti

2022
2022

Recensione

claudio1959 di claudio1959
8 stelle

L’immagine allo specchio Svezia 1976 la trama: Jenny Isaksson è una psichiatra bella, intelligente e con all’apparenza una vita tranquilla, però in un momento di crisi tenta il suicidio. La recensione:Un grande film di Ingmar Bergman, molto lento, dai toni calmi, però girato in maniera egregia, i primissimi piani denotano una grande padronanza della mdp, i…

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Recensione
Utile per 8 utenti
2020
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steno79 di steno79
8 stelle

Il titolo italiano "L'immagine allo specchio" è una variante un po' fantasiosa dell'originale che si potrebbe tradurre "Faccia a faccia" e che riprende le parole di san Paolo già citate in "Come in uno specchio". E' un film girato per la televisione che esiste in versioni di durata differente, anche se quella italiana più facilmente reperibile dura due ore. Come altre opere…

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2019
2019

Recensione

Roberto T. di Roberto T.
8 stelle

Una straordinaria Liv Ullman (che per questo film ottenne la candidatura al Premio Oscar) nei panni di una dottoressa apparentemente senza problemi e che invece ha alle spalle un'infanzia segnata dalla mancanza d'amore e da segreti familiari che le covano dentro. Sarà l'amicizia con un dottore omosessuale (Erland Josephsson) ad aiutarla a riemergere da una crisi psicologica talmente grave…

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Recensione
Utile per 5 utenti
2017
2017
2016
2016

Recensione

ethan di ethan
7 stelle

Jenny Isaksson (Liv Ullmann), psichiatra assistente del direttore di una clinica, essendo sola in una casa  - il marito (Sven Lindberg) è via per un congresso e la figlia adolescente Anna (Helene Friberg) è al campeggio - non ancora sistemata ed ammobiliata, si stabilisce per un po' di tempo nella casa dai nonni (Gunnar Björnstrand e Aino Taube), luogo dove tutti i suoi…

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2013
2013

Recensione

Carlo Ceruti di Carlo Ceruti
8 stelle

Inizia con un grande appartamento vuoto in cui si aggira Liv Ullmann e già da qui Bergman ci fa intuire, attraverso questo grande spazio, che c'è qualcosa di angoscioso e di anomalo che sconvolge l'attrice. Il volto di Liv è apparentemente sereno, ma dai suoi occhi azzurri profondi ed intensamente espressivi, sembra trasparire qualcosa, qualcosa di oscuro. Persino i suoi gesti sembrano…

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Recensione
Utile per 1 utenti
2012
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Recensione

mm40 di mm40
6 stelle

L'idea che sottende in questo film Bergman, anche sceneggiatore, è quella piuttosto antica e stereotipata da mille opere artistiche in precedenza, secondo la quale l'amore è l'unico rimedio all'angoscia della morte, l'unico che possa riempire il vuoto dell'esistenza: "L'amore abbraccia tutto, persino la morte" è, certo non a caso, l'ultima battuta significativa del film. Ma è un amore …

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Recensione
Utile per 5 utenti
2009
2009

Recensione

OGM di OGM
8 stelle

Il presente non ha senso, se è come un intervallo aperto, sospeso tra un passato da dimenticare ed un futuro al quale si preferisce non pensare. L'immagine allo specchio restituisce il contenuto della mente rimosso per dolore o per paura; la donna vecchia è l'icona in cui il ricordo sepolto di una nonna autoritaria si ricongiunge, per Jenny, con la proiezione di sé nella…

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Recensione
2008
2008

Recensione

sasso67 di sasso67
6 stelle

Parafrasando quanto dice uno dei personaggi del film, si potrebbe affermare che per Bergman il cinema è ciò che riempie il vuoto che ci separa dal momento della morte. Nel commentare "L'immagine allo specchio", molti critici sono stati più realisti del re, nel senso che hanno apprezzato le finezze di un film che lo stesso autore non annoverava tra i suoi migliori: egli…

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Recensione
2006
2006

Recensione

Aquilant di Aquilant
8 stelle

Considerato unanimemente dalla critica come un thriller della psiche, “Ansikte mot ansikte”, un capolavoro passato quasi sotto silenzio, prelude invece paradossalmente, almeno negli intendimenti dell’autore, al fallimento della psicanalisi, ovvero all’impossibilità dell’uomo di penetrare all’interno del proprio microcosmo mentale. In una fase della filmografia bergmaniana che…

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Recensione
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2003
2003
2002
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