Regia di Vittorio Caprioli, Gianni Puccini vedi scheda film
Due episodi. Quello di Caprioli, scritto con Patroni Griffi, vede la sua compagna Franca Valeri furoreggiare e primeggiare in un cast ben assortito (Aldo Giuffrè, Paola Quattrini, particina anche per Gigi Ballista); quello di Puccini, scritto con Continenza e Manfredi su soggetto di Scola-Maccari, dà risalto ancora una volta alle grandi capacità di Manfredi, vero e proprio jolly della commedia all'italiana, che qui ricopre un ruolo che pare scritto addosso a Tognazzi (il maschio sicuro di sè e soddisfatto anche quando è in realtà la metà debole e sottomessa della coppia). Bel paio di esempi dei motivi per i quali, in quegli anni, la commedia italiana viveva la sua migliore stagione, godendo di popolarità internazionale - certo non questo I cuori infranti, prodotto se non di serie B, di serie A bassa classifica, ma comunque onesto, curato, divertente, ben diretto e recitato. Tutte caratteristiche che verranno presto a mancare al nostro cinema: come mancheranno i Caprioli, i Puccini, le Valeri, i Manfredi. E le sottili analisi psico-sociologiche a cavallo fra indagine seria e puro intrattenimento comico, tutta roba sostituita ben presto da qualunquismo, barzellette da bar e oscenità visive e verbali. Anche per questo - per i successivi demeriti, ma soprattutto per i suoi meriti - I cuori infranti va apprezzato come film che vuole raccontarci due storielle bizzarre, ma non rinuncia a proporsi come curiosa testimonianza dei tempi che correvano in quel momento, affondando (soprattutto l'episodio di Puccini) nella critica sociale e di costume i propri artigli soltanto in apparenza spuntati. 6/10.
Due episodi. Un uomo sulla quarantina sta per sposare una ragazza molto più giovane; spunta fuori la sua ex fidanzata che organizza un piano diabolico per mandare a monte le nozze; lui e lei, marito e moglie: casalingo e prostituta. Entrambi sono soddisfatti del menage matrimoniale e persino il figlioletto di 5 anni sembra felice dei genitori; riusciranno a resistere alle perplessità della gente anche quando lei, indisposta, sarà costretta a farsi sostituire da lui?
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