Regia di Mario Landi vedi scheda film
Natalya si innamora di Aleksei, precettore della figlioccia Vera, che a sua volta ha un debole per il ragazzo. A complicare la faccenda si inserisce Mikhail, amico di famiglia, con cui Natalya apertamente flirta.
Siamo nei primissimi anni della televisione di Stato e lo ‘sceneggiato’, vale a dire la riduzione per il piccolo schermo di opere letterarie di riconosciuto valore, è il tipico prodotto della Rai esplicitamente realizzato per la prima serata: questo Un mese di campagna è tratto da una commedia di Ivan Turgenev ed è affidato alla mano già abbastanza esperta di Mario Landi. La durata è abbastanza importante, due ore e venti, ma la struttura del testo di partenza viene rispettata e, soprattutto, ne viene traslata la forma (la recitazione, le scene, i costumi, le luci) in maniera sufficientemente fedele, senza modificarla più del dovuto. Nel cast i nomi di rilievo non mancano: Andreina Pagnani, Romolo Valli, Fosco Giachetti, Luigi Pavese, Marcello Giorda e Adriana Asti sono i principali. Impegnativa è piuttosto la narrazione, che come si diceva ribadisce senza troppa fantasia i canoni del palcoscenico, non spiccando per ritmo e azione; ma questi, come si diceva in apertura, erano gli standard della tv nazionale ai suoi esordi. 3,5/10.
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