Regia di Jeff Margolis vedi scheda film
Un’ora e un quarto di monologo con uno stand up comedian d’eccezione: Richard Pryor, che parla a ruota libera di sesso, razzismo, America e della sua famiglia.
Richard Pryor, classe 1940, nel 1979 aveva già una discreta serie di titoli piuttosto noti nella sua filmografia come attore; eppure non disdegnava di continuare a calcare il palco in solitaria, come interprete di stand up comedy. In questo suo monologo di circa un’ora e un quarto di durata il comico afroamericano punta il dito soprattutto sul razzismo e sulle dinamiche uomo-donna, inserendo poi alcuni gustosi aneddoti sulla sua famiglia e altre gag sempre molto mimiche, come nelle sue corde. Le risate sono garantite, pur con l’avvertenza dovuta dei testi espliciti, explicit lyrics; le battute di Pryor non mancano di ricorrere a rafforzativi come ‘shit’ e ‘fuck’, e le situazioni scabrose inserite nei suoi racconti non sono, diciamo così, materiale da educande. Sulla scena il comico è comunque scatenato e palesemente a suo agio, dinanzi a una platea in adorazione. Di ‘concert’ naturalmente non vi è traccia, sebbene l’apertura della serata fosse condotta dalla cantante soul Patti LaBelle – cosa a cui accenna una didascalia all’inizio del film, ma di cui non vi è testimonianza video. 6/10.
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