Regia di Daniele D'Anza vedi scheda film
Una biografia dello scrittore americano messa in scena attraverso le sue stesse parole e i personaggi delle sue opere.
L’idea è semplice e chiara: Mark Twain racconta la sua vita con le sue stesse parole, tratte dalle pagine dei suoi scritti più o meno noti; con una boutade nello stile sardonico dell’umorista noto per le sue battute salaci e ciniche: come complicarla in maniera superflua? Realizzando un film-monstre di quasi sette ore di durata, però con mezzi e standard televisivi della Rai del 1965: et voilà Questa sera parla Mark Twain, un lavoro tanto interessante quanto sfibrante, la cui visione è pensata per sette prime serate, ma la cui trama si disperde fin da subito in mille rivoli. Nonostante l’evidente cura con cui è stata predisposta la sceneggiatura – e del resto reca le firme di Diego Fabbri e Romildo Craveri, con la collaborazione del regista Daniele D’Anza – e nonostante l’approfondimento rispettoso nelle pagine dei romanzi dello scrittore americano, seguire una pellicola tanto smisurata nella durata e tanto variegata negli argomenti è un’impresa; anche perché al Twain narratore (interpretato, nemmeno a dirlo: magistralmente, da Paolo Stoppa) si affiancano i suoi personaggi, da Tom Sawyer e Huckleberry Finn ad Adamo ed Eva, con frequenti citazioni da numerose altre sue opere. Un’opera colossale che un colosso della cultura mondiale, d’altronde, meritava; forse un rimaneggiamento del materiale sotto forma di due differenti film (uno autobiografico, l’altro che raccoglie il meglio della produzione; insomma: uno la vita, uno le opere) sarebbe stato in questo caso opportuno, ma ben poche critiche al di là di questa possono essere mosse a Questa sera parla Mark Twain. Tra gli altri sullo schermo compaiono anche Rina Morelli, Barbara Nelli, Sergio Tofano, Carlo Ninchi, Riccardo Garrone, Renzo Palmer, Daniela Goggi, Harold Bradley, Enzo Garinei, Loretta Goggi, Roldano Lupi, Carlo Romano e Nando Gazzolo: davvero non male come cast. 5,5/10.
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