Trama
La tensione sale e gli animi si scaldano durante una sessione di registrazione pomeridiana nella Chicago degli anni Venti mentre un gruppo di musicisti attende la rivoluzionaria artista e leggendaria "Madre del blues", Ma Rainey. In ritardo all'appuntamento, l'impavida e agguerrita Ma scatena uno scontro di opinioni con il suo manager e produttore bianco riguardo alla propria musica. Mentre la band aspetta nella claustrofobica sala prove dello studio di registrazione, l'ambizioso trombettista Levee, che ha una cotta per l'amica di Ma ed è determinato a lasciare la sua impronta nell'industria musicale, sprona i suoi compagni musicisti a condividere storie e verità nascoste che cambieranno per sempre il corso delle loro vite.
Approfondimento
MA RAINEY'S BLACK BOTTOM: LA VERA STORIA DELLA MADRE DEL BLUES
Diretto da George C. Wolfe e sceneggiato da Ruben Santiago-Hudson a partire da un copione teatrale di August Wilson, Ma Rainey's Black Bottom è ambientato nella Chicago del 1927 ha al suo centro una sessione di registrazione discografica durante la quale salgono le tensioni tra la cantante afroamericana Ma Rainey, il suo ambizioso trombettista e il management bianco determinato a controllare quella che viene definita l'incontrollabile "Madre del Blues". Tutto ha inizio quando, un pomeriggio come tanti altri, Ma Rainey arriva in ritardo per le registrazioni e da inizio a un serrato scontro con manager e produttore bianchi, che vorrebbero avere l'ultima parola sulla sua musica. In attesa dell'arrivo della cantante nella claustrofobica sala prove, il trombettista Levee - che ha un occhio di riguardo per la fidanzata di Ma e desidera farsi un nome nell'industria musicale - sprona i colleghi musicisti, portando a un'esplosione di verità, bugie e aspirazioni, che cambierà per sempre il corso delle loro vite.
Con la direzione della fotografia di Tobias A. Schliessler, le scenografie di Mark Ricker, i costumi di Ann Roth, le musiche di Branford Marsalis e la produzione esecutiva di Denzel Washington, Ma Rainey's Black Bottom ripercorre un frammento della vera storia di Ma Rainey, una delle prime cantanti nere ad avere successo all'inizio del Novecento. Nell'estate del 1927, otto anni dopo gli scontri razziali derivati dall'uccisione di un diciassettenne nero nel lago Michigan, Ma Rainey fu chiamata a una delle più complicate sessioni di registrazione. Originaria di Columbus, in Georgia, era nota per la sua abitudine di far tutto di testa sua e di non obbedire a nessuno: la sessione sarebbe durata un giorno e a farle compagnia nel suo entourage portò il nipote Sylvester, l'amica Dussie Mae e i membri della sua band Toledo, Slow Drag, Cutler e Leeve. A raccontare tra realtà e fantasia come andarono le cose quel giorno è stato il drammaturgo August Wilson (nato da padre tedesco e madre afroamericana) con un musical che ha avuto la sua prima a Broadway nel 1984. Ha raccontato il regista George C. Wolfe: "Ma Rainey ha infranto molte regole, incluse quelle di Wilson stesso: è la sola protagonista realmente esistita presenta nel suo ciclo di dieci opere che raccontano la vita degli afroamericani del XX secolo. Ed è anche il solo personaggio LGBTQ presente: la stessa Ma non aveva fatto mistero di essere lesbica e lo aveva anche cantato in una canzone, Prove It On Me. Il musical è inoltre l'unico che non ha ambientato a Hill District a Pittsburgh, il quartiere nero malfamato in cui l'autore è cresciuto".
"La scelta del 1927 come anno non è casuale", ha aggiunto Wolfe. "La carriera di Ma Rainey stava attraversando una fase critica. Il mondo aveva cominciato ad abbandonarla per seguire altra musica. Bessie Smith, sua ex protetta e si dice amante, l'aveva superata sia in vendite sia in popolarità. Ogni settimana in radio si ascoltavano le esibizioni della Duke Ellington Orchestra che, con le sue melodie moderne, era in netto contrasto con il blue proposto da Ma Rainey con il suo gruppo. Leevee, il trombettista della band, aveva inoltre particolari aspirazioni personali e vedeva nel passaggio a Chicago per le registrazioni un'occasione per fare il grande salto".
Ha infine concluso: "Ma Rainey è per molti versi il simbolo dell'America stessa, che per guardare al futuro deve fare i conti con il passato. Aveva già molto successo nel sud degli Stati Uniti quando, seguendo l'onda della grande migrazione che ha segnato la nazione tra il 1916 e gli anni Sessanta, è arrivata nel nord, dove si è ritrovata a dover negoziare con le strutture di potere bianche. E per una con il carattere come il suo non deve essere stato semplice. Chicago per molta gente nera rappresentava una sorta di terra promessa ma in realtà nascondeva insidie e un clima non particolarmente favorevole. Le speranze, i sogni e ciò che l'America prometteva, non potevano esimersi dai traumi del passato, che spesso prendevano il sopravvento".
Il cast
A dirigere Ma Rainey's Black Bottom è George C. Wolfe, regista, sceneggiatore, produttore e attore statunitense. Nato nel 1954 nel Kentucky, già al liceo ha mostrato passione per la scrittura, prendendo parte al club di recitazione e scrivendo per una rivista letteraria. Considerato oggi come uno dei più… Vedi tutto
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Commenti (2) vedi tutti
In superficie classico film di denuncia razziale ma che si stratifica nelle psiche e anima dei protagonisti, valorizzati da una notevole prova corale del cast,in particolare Davis,sublime come sempre.Sorpresa Boseman.La matrice teatrale dell’opera si vede,forse anche troppo,sia nell’impostazione della messa in scena che della scrittura.Voto:7.5
commento di ange88opera un po' di maniera, ma geniale e riuscita è l'idea di realizzare tutto un film sulla registrazione di una canzone, e mantenere l'attenzione grazie anche a degli attori in stato di grazia, con dedica speciale al giovane Chadwick Boseman, scomparso prematuramente. l'ultima sequenza è un capolavoro di denuncia del banditismo discografico.
commento di giovenosta