Trama
Anna Cardinali, caotica editrice, e Alessandro Montagna, affascinante critico gastronomico esperto nel "quinto sapore" (il misterioso umami), lavorano insieme senza parlarsi da circa dieci anni, da quando l'uomo non si presentò il giorno delle loro nozze. Alessandro, da lungo tempo, cerca di riavvicinarsi ad Anna, inviandole ogni mese una lettera con le sue scuse e un invito a cena, mentre Anna si complica la vita, alle prese con Luigi Policastro, un ex promettente scrittore di cui è invaghita. Le cose cambiano quando Alessandro, affetto da SLA, è costretto ad assumere come assistente, il giovane studioso Matteo mentre Anna si ritrova a dover badare, dopo la morte del fratello Bruno, alla nipote diciassettenne Nina, affetta da disturbi alimentari. Le vite dei quattro personaggi s'incroceranno quando Matteo preparerà per Nina una cena a base di umami.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"L'idea di questo film è quella di raccontare la vita attraverso il mondo della cucina e la continua ricerca da parte del protagonista del "sapore saporito" che è, appunto, l'umami.
Il plot può essere ben rappresentato dagli ingredienti usati per realizzare la "ricetta perfetta" di questo racconto. Ingredienti: Anna, una caotica e disordinata direttrice di una casa editrice, e Alessandro, affascinante cuoco stellato e critico enogastronomico, che alcuni anni prima non si è presentato il giorno delle nozze proprio con la stessa Anna. Trita tutto con fine ironia e amalgama per bene, aggiungi Matteo, un aspirante "discepolo" del cuoco stellato un po' imbranato che sta organizzando il proprio matrimonio. Condisci con una coppia di pittoreschi e divertenti collaboratori (gay) della casa editrice di Anna. Cuoci tutto a fuoco lento "sfumando" con un'improvvisa e inaspettata eredità. Impiatta e aggiungi Nina, nipote di Anna, alle soglie dell'anoressia. Servi questo cocktail esplosivo di sentimenti, divertimento, equivoci e inaspettati colpi di scena e gustane il sapore e le sfumature del gusto.
Questa è la mia ricetta per un film che vuole essere una commedia innovativa, non tanto nella forma, quanto nella sostanza e nel modo in cui la stessa tratterà argomenti che per convenzione la commedia romantica ha trasformato in stile: i rapporti sentimentali, l'amore, i desideri, sono sempre trattati dal cinema in un modo che potremmo definire "ideologizzato" e questo stereotipo non è un ingrediente del film che, al contrario, avrà uno stile di racconto leggero e divertente che ha come ispirazione la commedia romantica inglese o americana, capaci di sottolineare gli aspetti più controversi della società senza mai tradirne l'autenticità.
Credo che il Cinema abbia il compito di rappresentare la vita attraverso i suoi vizi e virtù, i suoi drammi nella loro veridicità, a contrasto con l'immagine stereotipata e non più corrispondente alla realtà che invece è raccontata dalla televisione generalista. Il film è pieno di suggestioni, sentimento, ironia. Il mio lavoro di regia si è focalizzato sulla ricerca delle emozioni non fini a se stesse, il tutto nell'eleganza della "commedia all'italiana" dove i paradossi creano leggerezza e ironia, senza mai cadere nella macchietta o nel grottesco".
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