Regia di Francis Leroi vedi scheda film
Brigitte Lahaie di nuovo protagonista nel ruolo di giovane sposa spinta (tramite afrodisiaco) a praticare sesso libero con i domestici del potente (e libertino) coniuge. Hard francese opera di Francis Leroi, in seguito celebre per avere diretto sequel e apocrifi della serie erotica Emmanuelle.
Hélène (Brigitte Lahaie) decide di convolare a nozze con Bertrand (Patrice Cuny), un avvenente e benestante signore. La prima notte di nozze però lui la trascura, preferendo frequentare un club libertino assieme ai suoi amici. Ma prima di andarsene, Bertrand predispone che un potente afrodisiaco venga posto nel bicchiere di latte destinato alla moglie, rimasta sola in casa con i domestici. Maguy (Karine Gambier) più volte approffitta del contesto, spingendo Hélène prima ad accoppiarsi con lo stalliere Hector (Jean-Pierre Armand), quindi a darsi, senza inibizioni, anche al più anziano domestico.
Brigitte Lahaie sta per consumare, in una stalla, con il marito il primo rapporto sessuale
Dopo una contenuta esperienza nel cinema d'autore, inizata nel 1967 con titoli inediti tipo Pop' game, Ciné-girl e La michetonneuse, nel 1973 Francis Leroi affronta apertamente il genere erotico realizzando Le tentazioni di Cristina. Sarà l'ultimo titolo destinato al pubblico non classificato come "per adulti". Siamo infatti nel periodo dello sdoganamento ufficiale del cinema hard (in America e in Francia soprattutto), ovvero a metà anni '70. Nel 1976, la successiva regia di Leroi rientra in pieno nell'hard, essendo al servizio di una pellicola dal titolo Les plaisirs solitaires (arrivato anche in Italia un paio d'anni più tardi come I piaceri solitari). Sarà il primo di oltre venti titoli a luce rossa, genere frequentato dal regista sino agli Anni '90, saltuariamente abbandonato in favore della serie (televisiva) erotica Emmanuelle, per la quale dirige svariati seguiti e apocrifi.
Karine Gambier prepara un giocattolo per la sua padrona
Quando Leroi realizza Je suis à prendre (titolo originale di Mia moglie l'eroticissima), siamo nel pieno del periodo porno francese, in parte monopolizzato dall'Alpha France. Gli attori sono appunto quelli della scuderia della casa: dalla Lahaie (ancora una volta protagonista) a Karin Gambier (meno conosciuta ma altrettanto graziosa), per quanto riguarda il reparto femminile; da Jean-Pierre Armand a Patrice Cuny per quello maschile. Attori versatili, presenti cioè in pellicole esplicite così come in una lunga serie di titoli destinati a tutto il pubblico. Tanto per dire: Cuny (accreditato però con lo pseudonimo di Patrick Bruno), ovvero il marito della Lahaie, era apparso pochi anni prima in Sequestro a mano armata; Karine Gambier compare in una manciata di film erotici, ma non hard, diretti da Erwin C. Dietrich; la Lahaie offre il suo corpo (talvolta in abiti castigati) per alcuni dei migliori film horror di Jean Rollin. Un preambolo preso alla larga, per una recensione, come direbbe il nostro Database, "attorno al film". Per dire che Mia moglie l'eroticissima ha un suo valore se non altro storico, che trascende, va oltre al genere di appartenenza.
Patrice Cuny
Scritto dallo stesso Leroi, con colonna sonora attribuita a tale Dourret Parras (probabile nickname, data la scarsa attività di compositore limitata a soli tre hard), può contare sulla cinematografia di François About, operatore alla macchina di certa classe presente sui più svariati set a cominciare dal 1969 per arrivare fino al 2006. Talvolta pure attore e sceneggiatore per pellicole destinate anche a famiglie. Non deve dunque sorprendere che Mia moglie l'eroticissima sia stato in parte inserito nella raccolta di clip hard francesi L'Age d'Or du X (2000), benchè il film non sia di certo tra i migliori o più rappresentativi della lunga serie di porno "gallici".
Brigitte Lahaie nel bordello. A sinistra, di profilo, Dominique Aveline, presenza fissa negli hard come spalla della Lahaie
Per restare invece "dentro al film", possiamo solo aggiungere che il lungometraggio contiene un insieme di scene hard molto spinte, pur se ben lontane dalla tendenza ginecologica e urologica attuale, con presenza di young & old (la Brigitte che si accoppia con un anziano domestico), lesbo (il cunnilingus della biondo platino Gambier alla moglie drogata), scene all'aperto (lo stalliere e la Lahaie amoreggiano in prossimità dei cavalli) e di gruppo (ambientate in un bordello o sempre centrate sulla Lahaie, mentre viene servita in ogni dove dai domestici, con la Gambier che la sodomizza utilizzando uno strap-on). Non memorabile ma sicuramente intrigante per la presenza della diva rolliniana, qui spontanea e gratificata (anche se virtualmente sotto l'influsso dell'afrodisiaco) dal praticare sesso. Sesso vissuto dall'attrice con immediato trasporto e innato orientamento. Film accostabile, vagamente, data la presenza di una servitù che sembra ribellarsi al potere aristocratico - tramite l'uso sfrenato del sesso, inteso come espressione rivoluzionaria - al ben migliore Memorie di una baranessa, sempre interpretato dalla Lahaie in ruolo di "vittima".
“Gli uomini sono diversi dai maschi. I maschi vogliono una parte di quella donna. Gli uomini vogliono quella donna. I maschi sono disposti a concedere un po’ di amore, per avere sesso. Gli uomini vogliono l’amore, e il sesso ne fa parte.” (Alessandro D'Avenia)
N.B. Il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
F.P. 25/09/2020 - Versione visionata in lingua francese (durata: 74'19")
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