La recensione su Cette malicieuse Martine

di undying

6 stelle

Un classico dell'erotismo targato Alpha France. Diretto da un regista tedesco graziato da un cast di attrici a dir poco bellissime. Brigitte Lahaie sancisce l'avvio delle scene hard per essere poi sostituita dalla protagonista Barbara Moose, senza tuttavia che l'occhio della spettatore patisca per la sostituzione.

Parigi. Il dentista Richard Lemieuvre (Richard Allan) riceve la visita della nipote Martine (Barbara Moose), che provvisoriamente incarica al ruolo di receptionist nel suo stesso ufficio. Nel frattempo, per controllare il buon comportamento della ragazza ospite in un hotel, Richard incarica un investigatore privato (Dominique Aveline) di seguirla quando in libera uscita. Certo Lemieuvre non può darle un buon esempio di rettitudine morale, venendo spiato da Martine proprio quando in intime effusioni con una cliente (Brigitte Lahaie). Più tardi Martine si concede ad un commesso in un negozio di scarpe, accetta volentieri le attenzioni di garzone dell'hotel e finisce in una casa di piacere, mentre l'investigatore non nota alcun comportamento sospetto da parte della ragazza (!!!)

Barbara Moose

Classico porno targato Alpha France, ma insolitamente coprodotto con la Germania e diretto dal regista di hard tedesco Michael Goritschnig, celato per l'occasione dietro il nick francese di Michel Jean. Nello stile consolidato della casa, si tratta di una commedia "all sex" caratterizzata da bellezze di rara presenza nelle pellicole a luce rossa dell'epoca, a cominciare dalla sempre eccitante Brigitte Lahaie (qui abbronzata e di un fascino incantevole), destinata ad una breve sequenza sul lettino del dentista, passando per Cathy Stewart (l'anno seguente intravista con la Lahaie anche nel film drammatico di Jean Rollin, Ragazza in amore) cliente anch'essa del fortunato dentista e decisamente sensuale quando, scatenata in un caldo amplesso, si appoggia ad uno specchio per mantenere l'equilibrio; sino a finire alla protagonista Barbara Moose (i più la ricorderanno per il titolo stracult de I pornozombi), una brunetta con lineamenti del viso dolci e austeri, in nétto contrasto con un fisico "assassino".

Brigitte Lahaie dal dentista ...

Girato con tecnica, impreziosito da una bella fotografia e da un montaggio (inteso in senso allegorico) frenetico, Secrétaires sans culotte (titolo originale anche se di segretarie nel film non v'è parvenza, a differenza delle mutandine celermente calate dalle ragazze) offre una spettacolare serie di accoppiamenti, susseguenti l'un l'altro molto sinteticamente e con pose ginniche in continua evoluzione. La trama, ovviamente inesistente, è costituita da una labile sottotraccia da commedia, lasciata in parte ai pasticci dell'investigatore che ha i tratti somatici del nostro Salvatore Baccaro, ovvero Dominique Aveline, presenza fissa in una lunga serie di hard francesi con lo pseudonimo di Le Martien (citato anche in Pornodelirio, dove era alle prese con la Lahaie).

Barbara Moose collauda la resistenza delle reti nel letto

L'utilizzo di una colonna sonora efficace (si direbbe opera nientemeno che di Giorgio Moroder, ovviamente utilizzato in versione occulta) e il continuo sussurrare, sotto i colpi del membro, "Ouj... c'est beau!" da parte di donne bellissime, a gambe aperte e senza inibizioni, tiene incollati davanti allo schermo senza che si riesca un solo istante a distogliere lo sguardo. Da segnalare l'uso di palline vaginali (utilizzate prima dalla Lahaie, quindi tenute dentro - mentre è in libera uscita - da Barbara Moose) e le riprese in esterni della Torre Eiffel. Inizio e fine circolari, con la protagonista che arriva in aeroporto e che da lì se ne torna a casa, dopo aver confidato all'investigatore la "sostanziale" importanza della breve sosta a Parigi.