Regia di Domenico Emanuele de Feudis vedi scheda film
L'esordio da regista di Emanuele de Feudis inanella tutti gli stereotipi dell'horror: porte che sbattono, rumori sinistri, zombie pronti ad attaccarti alle spalle. Si tratta del classico prodotto Netflix realizzato puntando su un nome di vaglia, affiancandogli una serie di comprimari semidilettanti e gestendo il tutto con una banalità sconcertante.
Francesco, la sua compagna e la piccola figlia di lei si recano in Puglia affinché lui possa presentare loro sua madre. La bambina viene morsa da una tarantola e su di lei si abbatte un maleficio che riguarda una precedente relazione di Francesco.
L'esordio da regista di Emanuele de Feudis - già aiuto regista di Sorrentino e Francesca Comencini - inanella tutti gli stereotipi dell'horror: porte che sbattono, rumori sinistri, zombie pronti ad attaccarti alle spalle. Si tratta del classico prodotto Netflix realizzato puntando su un nome di vaglia (Scamarcio, anche co-produttore), affiancandogli una serie di comprimari semidilettanti e gestendo il tutto con una banalità sconcertante.
La frase in esergo di Ernesto De Martino è soltanto uno specchietto per le allodole che cerca di nobilitare pura paccottiglia.
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