Regia di Alessandro Celli vedi scheda film
Con memoria del glorioso cinema post-apocalittico italiano degli anni ’80, “Mondocane” è in grado di creare scenari proto-futuristici e degradati con saggia e ispirata economia di mezzi. Il succo narrativo è ordinaria amministrazione, nonché fortemente derivativo da “La paranza dei bambini” (il film, non il libro) nella sua natura di excursus iniziatico, ma dietro alla sua realizzazione ci sono cuore e passione a sufficienza per coinvolgere e appassionare.
Un film spesso duro (la scena dell’irruzione nella villa), dall’animo tribale, dall’estetica cupa e ruvida e dallo sguardo distopico, sul quale regna sovrano il personaggio di Alessandro Borghi, che regala un’ennesima magnifica prova di sfaccettata grandezza.
Memorabile il finale nella fabbrica.
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