Regia di Alessandro Celli vedi scheda film
In un futuro nemmeno troppo lontano, Taranto è una città divisa in zone per ricchi e per reietti, dove bande rivali si danno guerra per la sopravvivenza. Mondocane (Protopapa, pessima scelta di casting) e il suo amico epilettico Pisciasotto (che fantasia, eh?!) sono due tredicenni orfani che aspirano a entrare nella gang delle formiche, guidate da Testacalda (Borghi). I riti di passaggio ai quali i due saranno costretti per poter far parte delle formiche metteranno a dura prova la loro amicizia.
Che cosa abbia spinto l'esordiente Alessandro Celli a dirigere un film tanto scombinato e insulso è un mistero. Siamo tra Il signore delle mosche e il recente La terra dei figli, in un futuro distopico che fa da sfondo a un bolso racconto di formazione con molte ellissi, personaggi appena abbozzati (la poliziotta buona), ridicolaggini (cosa c'entri la villa Saracena di Luigi Moretti a Santa Marinella con Taranto è un'alta scelta incomprensibile) ma con un buon lavoro sulle luci, unico aspetto positivo di un film da dimenticare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta