Regia di Sandro Bolchi vedi scheda film
Un crollo nel cantiere di uno scalo ferroviario provoca tre morti. Le responsabilità sembrano tutte del costruttore, ma il giudice Parsc decide di indagare più a fondo.
Sceneggiato-polpettone tratto da un dramma teatrale scritto da Ugo Betti e rappresentato nel 1936 per la prima volta, Frana allo scalo nord è ciò che intendeva la primissima televisione di Stato per ‘servizio pubblico’; in sostanza si tratta di una rappresentazione simil-teatrale girata in studi tv con costumi e scenografie abbozzati, recitazione retorica al pari di quella sul palcoscenico, abbondanza di dialoghi rispetto all’azione e una mano sapiente in regia (e in montaggio) a conferire una forma più snella e dinamica al tutto. Lo scopo è nobile, il risultato comunque abbastanza noioso, nonostante dietro la macchina da presa ci sia Sandro Bolchi, tra i più attivi registi di adattamenti letterari per la Rai, e davanti uno stuolo di interpreti di buona o eccellente fama quali Salvo Randone, Giulio Bosetti, Sergio Tofano, Elvira Betrone, Neda Naldi, Fosco Giachetti, Luciano Alberici e Lucilla Morlacchi. Contestualizzando l’opera alla sua epoca, Frana allo scalo nord ha il suo perché; visto oggi inevitabilmente può sembrare un lavoro dal passo pachidermico e fin troppo legato alle sue origini teatrali. 4/10.
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