Regia di Sam Levinson vedi scheda film
Malcolm & Marie, ovvero come si realizza un film in piena pandemia Covid19; il regista e sceneggiatore statunitense Sam Levinson confeziona questo prodotto pensando ad una pièce teatrale, dimenticandosi che il cinema e' tutt' altra cosa, vale a dire e' dinamismo, suspense, colpi di scena, sequenze veloci e cariche di improvvisi ed imprevisti contraccolpi.
Niente ma neanche l' ombra di tutto cio': due soli interpreti, tempo e spazio circoscritti in pochi metri quadri, realizzazione avvenuta con troupe ridotta ai mimini termini per paure di contagi. Null' altro da segnalare. La trama? trattasi di storia privata che francamente frega poco alla stragrande maggioranza degli spettatori che vanno al cinema per distrarsi, divertirsi e non annoiarsi dopo solo 15 minuti di proiezione. Insofferenza, alienazione ed una lunga, lunghissima notte trascorsa in un appartamento in cui un regista cinematografico continuera' a parlare e parlare e parlare alla sua compagna del proprio film, finiranno per sconfinare in argomenti e confessioni che porteranno alla luce questioni mai dibattute ed irrisolte in precedenza.
Tutto qui? si, tutto qui, nient' altro da segnalare. L' unica cosa di buono, almeno secondo noi, e' stata la scelta di rinunciare al colore, presentando un bianco e nero bello e pulito in ogni singolo tratto: troppo poco per raggiungere la sufficienza, anche se ci troviamo in pieno coronavirus.
Titolo: Malcolm & Marie; regia di Sam Levinson, con Zendaya e John David Washington; produzione: USA, Australia; genere: commedia drammatica; giudizio: insufficiente; voto: 5.
Recensore: Mario Grippo/Milano, recensione del 13 febbraio 2021.
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