Regia di Franco Giraldi vedi scheda film
Un esempio di film dalle buone ambizioni sociologiche scritto però in maniera eccessivamente macchiettistica, virato cioè troppo apertamente al comico e troppo poco (casomai) alla commedia, è questo Colpita da improvviso benessere. Giraldi ha già saputo dimostrare di poter portare avanti un cinema leggero, ma con dei contenuti di analisi sociale, che vada oltre alla solita (e facile) stereotipizzazione dei costumi (vedansi La supertestimone del 1971, Cuori solitari del 1970 o La bambolona del 1968). Anche in questa occasione il regista ha a disposizione un cast ineccepibile, nel quale è difficile parteggiare per uno dei tre personaggi centrali, da quanto sono tutti bravi ed efficaci: si parla di Giovanna Ralli, Franco Citti e Stefano Satta Flores. In ruoli di contorno compaiono inoltre Glauco Onorato, Renato Scarpa, Mario Carotenuto ed Ennio Antonelli; di valore anche il nome del compositore delle musiche, cioè Luis Bacalov, che pur non deludendo ha però creato di meglio. In sceneggiatura compaiono i nomi di Ugo Pirro, Carlo Vanzina (ebbene sì) e della coppia Barbara Alberti/Amedeo Pagani; come rilevato in apertura, se la storia è alquanto gradevole e recitata con gusto (e per il gusto del pubblico), rimane comunque qualche dubbio sul modo forse un po' troppo riduttivo in cui le situazioni vengono affrontate: d'altronde, virandolo al drammatico o limando la componente ironica della narrazione si avrebbe un film della Wertmuller e probabilmente Giraldi cerca di realizzare qualcosa di più personale. 5/10.
Lei ha una bancarella al mercato e vuole guadagnare; lui è anarchico e fiero di essere disoccupato. Nonostante le differenze si amano profondamente, ma quando lei decide di aricchirsi tramite corruzione e vendita di cibo avariato, la coppia scoppia.
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