Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Un'opera che, sotto l'ammirevole intenzione di trattare tematiche complesse, cela un'operazione commerciale che sfrutta l'icona adolescenziale di L. DiCaprio dopo il successo di Titanic. Le interpretazioni dei protagonisti e l'abbagliante potenza visiva si contrappongono ai molteplici personaggi piatti e alla sceneggiatura banale. Voto 4,5
4° film del regista inglese Danny Boyle, reduce del successo di Trainspotting, The Beach è un film dalle intenzioni encomiabili che tenta di trattare tematiche universali come la gelosia, le menzogne, i rapporti interpersonali, la ricerca della felicità e, soprattutto nella seconda parte, l’estraniazione da una comunità in cui non ci si riconosce più, a causa dei suoi principi deliranti. Purtroppo però la complessità tematica viene quasi totalmente sacrificata in favore di una sottesa operazione commerciale, abilmente celata sotto l’importanza del contenuto, che sfrutta l’icona adolescenziale di Leonardo DiCaprio, reduce del successo planetario di Titanic. Si tratta dunque di un film furbo, studiato a tavolino, ma anche di un’opera ambivalente, indecisa se valorizzare la natura autoriale del racconto o vendersi alle più convenzionali regole dei film hollywoodiani di cassetta, risultando incompiuta e poco riuscita su tutti e due i fronti. La straordinaria potenza visiva e l’ottima recitazione di DiCaprio bastano solo in parte a compensare le banalità della sceneggiatura, i molteplici personaggi bidimensionali e i dialoghi a tratti superficiali. L'unico personaggio notevole è quello della bravissima Tilda Swinton, che, fortunatamente, ha un ruolo molto importante all'interno della vicenda. In ultima analisi, un'occasione sprecata.
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