Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Una spedizione di avventurieri ripara su un isolotto caraibico ignorando che proprio lì, qualche secolo prima, i conquistadores spagnoli fecero una strage di indigeni. Gli antichi abitanti del luogo decidono perciò di tornare in vita, e non per dare il benvenuto ai nuovi arrivati.
Horror e avventura in dosi massicce, più qualche effetto speciale sanguinolento: ma il materiale è dozzinale, grossolano e allestito alla meglio, senza particolare cura; l’ultima produzione sfornata da Bruno Mattei, tra i maestri del cinema di genere nostrano, è un’accoppiata di zombie movies con cast simili e identica ambientazione (presumibilmente, dunque, girati in rapida sequenza). L’isola dei morti viventi è infatti il ‘gemello’ di Zombi: la creazione, uscito immediatamente dopo; Mattei, che alla regia si firma Vincent Dawn ma mantiene il suo vero nome per i crediti di sceneggiatura (accanto a quelli di Antonio Tentori, anche autore del soggetto, e di Giovanni Paolucci, produttore e storico sodale di Mattei) fa di necessità virtù e imbastisce una storiella nella quale la paura è in realtà un concetto abbastanza remoto e la confezione modestissima non aiuta di sicuro a prendere tanto sul serio l’opera nel suo complesso. Uscito, come di consueto per l’ultima fase della carriera del regista, direttamente nel circuito homevideo, L’isola dei morti viventi vede nel cast tra gli altri Ronald (alias Gaetano) Russo, Yvette Yzon, Alvin Anson, Ydalia Suarez, Lilia Cantapay, Franco Miguel e James Gaines: siamo a ridosso dell’anonimato. Il ritmo è altalenante, per giunta: solo per completisti e veri appassionati. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta