Regia di Won-Chan Hong vedi scheda film
John Wick, fatto bene. Ci volevano degli orientali a rammentare a certi produttori/registi ammerrigani cialtroni come si possa ancora nel 2020 fare del cinema d’azione sì semplice e lineare ma emozionante.
A differenza di quel che potrebbe sembrare, difatti, questo film non è meramente costituito da un’interminabile sequela di scazzottate e ammazzamenti come l’orrido parente alla lontana americano con protagonista Keanu Reeves. Anzi: tanto John Wick è tediante, privo di qualsivoglia suspense e in grado soltanto di indurre a guardare continuamente l’ora; quanto Deliver Us From Evil è viceversa appassionante, teso sino al groppo in gola e capace di una presa emotiva avvinghiante sul pubblico. E questo nonostante entrambi i protagonisti maschili siano figure fondamentalmente negative.
Merito, in ordine, della regia e di una sceneggiatura sapiente che imbastisce una vicenda straziante senza mai scadere nel patetismo (come invece accade in altri film coreani). Merito, infine, in particolare di una scelta di casting: la bimba è, in una parola, straordinaria. Le scene in cui appare, mesta e desolata, ammutolita dall’orrore cui ha dovuto assistere, riescono a far scendere la proverbiale lacrimuccia senza – di nuovo – alcun bisogno di stridenti sottolineature didascaliche o sentimentalistiche.
Comunque il film offre anche, ovvio, molte robuste sequenze d’azione che non si protraggono mai troppo a lungo e un’eccellente fotografia cangiante, dall’algido blu della metropoli giapponese al giallo infuocato delle vie di Bangkok. Menzione particolare, a proposito di azione, per la sequenza dell’inseguimento finale che giunge a trasformare una malfamata periferia in mano a bande criminali in una sorta di zona di guerra, tra mitragliate micidiali e gigantesche esplosioni.
E al dunque convince il tratteggio di un mondo senza etica né morale, popolato da personaggi senza scrupoli, indifferente persino dinnanzi alla sofferenza dei più piccoli. Si tratta di una somma di cliché che però riesce sorprendentemente a creare qualcosa di interessante e affatto freddo, di prevedibile eppure, come detto, entusiasmante, permeato da un’atmosfera ansiogena che solo le narrazioni meglio costruite riescono a creare.
Non per niente il regista è stato anche il co-sceneggiatore del miglior thriller coreano con serial killer degli anni 2000, The Chaser. Insomma, Deliver Us From Evil è un efficacissimo esempio di cinema d’azione medio, non imperdibile ma intrigante, che fa ben sperare anche per il futuro da regista del suo autore.
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