Il racconto della rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di morire: “Il chiodo” dove il giovane Bastianeddu, strappato in Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un gesto insensato.
L'addio al cinema e alla vita di Paolo Taviani, in un film difficile ma di grande suggestione, una meditazione sul tempo che passa e spazza via ogni cosa.
Chi cerca un film d'autore qua trova un'opera rigorosa in bianco e nero,poi acquista il colore nel secondo episodio dell'opera.Bisogna essere comunque predisposti per vederlo....
Bell'esercizio di stile del Maestro Paolo Taviani contraddistinto da una regia di gran classe e una magnifica fotografia sia b/n che colori. La prima parte è venata da una sottile ironia mentre la seconda vira più sul drammatico. Musiche da camera originali a cura del direttore d'orchestra Nicola Piovani.
"Leonora addio" è un film che definire atipico è almeno legittimo. Le ceneri di Pirandello fanno da collante ad una galleria di personaggi e di situazioni davvero tragicomiche. Così come il cortometraggio finale, solo apparentemente slegato da tutto il resto. Perché il trovarsi dove il caso vuole è una storia "tragica" che si ripete sempre. Sagace.
Co-prodotto con Rai Cinema e dedicato al fratello Vittorio, questo è l'ultimo film di Paolo Taviani, premio FIPRESCI alla Berlinale di quest'anno, immediatamente reso disponibile alla visione nelle sale italiane.
Il pubblico infatti applaude, il soffitto riccamente decorato dell’Opera di Roma rimbomba, ancora una volta Pirandello ci stupisce, ci scuote, ci porta a vedere la luna, come Ciàula.
Pervaso da un'aura malinconica e vagamente mortifera, strutturato in maniera assai libera e peculiare, l'esordio in solitaria di Paolo Taviani è un sentito omaggio al compianto fratello Vittorio, un'opera imperfetta ma di notevole raffinatezza formale, che ragiona sui concetti di perdita e di lascito artistico da molteplici punti di vista. Voto 7,5
Una premessa:
Questo è un film apparentemente disomogeneo e un po' spiazzante, nato da un progetto che Paolo e Vittorio Taviani avevano condiviso: raccontare la grottesca traslazione delle ceneri di Luigi Pirandello.
Lo scrittore, morto nel 1936, era stato cremato per espressa disposizione testamentaria, in cui esprimeva anche l'imperativa volontà che a Girgenti,… leggi tutto
Nel 1934 Luigi Pirandello riceve il Nobel per la letteratura. Gli rimangono due anni di vita. Nel 1936, andandosene, lo scrittore lascia come sue ultime volontà un funerale modesto, la riduzione del corpo in cenere e, se possibile, tornare da Roma in Sicilia. Soltanto dieci anni più tardi, a seconda guerra mondiale conclusa e in un'Italia completamente diversa, l'urna di Pirandello… leggi tutto
La prima parte del film racconta l’avventurosa vicenda delle ceneri di Pirandello, talmente romanzesca da sembrare inverosimile, e invece è tutto sostanzialmente vero, grottesco, amaro, sconcertante, in una parola: pirandelliano. Se il Maestro avesse voluto organizzare uno scherzetto a sè stesso, non avrebbe potuto fare di meglio. La seconda vicenda è invece un…
Quando non c'è bisogno di due ore e mezza per dire quello che si deve dire: ecco a cosa servono i Maestri del Cinema, come Paolo Taviani. Un film leggiadro e grottesco, malinconico e poetico, una dolce riflessione sul tempo che passa e sulla morte, non a caso dedicato all'inseparabile fratello Vittorio, scomparso nel 2018. Paolo non cambia il "marchio" Taviani e menomale: iniziando con le…
UNO E’ NESSUNO….Pirandello in un suo saggio teorico distingueva fra comico ed ironico: quest’ultimo si verifica quando il tragico mette il trucco, si imbelletta. Si ride amaro insomma. Paolo Taviani sembra scegliere la stessa strada, difficile dire se percorribile anche da chi non è cultore del grande drammaturgo: il pensiero dello scrittore trova una conferma…
Nel 1934 Luigi Pirandello riceve il Nobel per la letteratura. Gli rimangono due anni di vita. Nel 1936, andandosene, lo scrittore lascia come sue ultime volontà un funerale modesto, la riduzione del corpo in cenere e, se possibile, tornare da Roma in Sicilia. Soltanto dieci anni più tardi, a seconda guerra mondiale conclusa e in un'Italia completamente diversa, l'urna di Pirandello…
LA VITA E LA MORTE COME UN TEATRO
Pirandello non potendola “vivere” immagina la morte scrivendone le ultime disposizioni testamentarie. Un funerale senza solennità, nella nudità di una cassa di legno per poi incenerire il corpo e poter infine depositare le ceneri nella pietra viva della campagna della nativa Agrigento. Disposizioni…
Una premessa:
Questo è un film apparentemente disomogeneo e un po' spiazzante, nato da un progetto che Paolo e Vittorio Taviani avevano condiviso: raccontare la grottesca traslazione delle ceneri di Luigi Pirandello.
Lo scrittore, morto nel 1936, era stato cremato per espressa disposizione testamentaria, in cui esprimeva anche l'imperativa volontà che a Girgenti,…
Piccoli passi, ma passi avanti. Questa settimana, che - va detto subito - è andata benino e sicuramente meglio delle precedenti, segna un dato importante, pur se come vedremo a sua volta in qualche modo…
“Leonora addio”. Era il melodramma la cifra italica più autentica, una volta, e quell’aria dal Trovatore che il personaggio Mommina canta in Stasera si recita a soggetto fino a morire fa stramazzare al suolo l’attrice, troppo presa dal ruolo.
Ma fra vita e teatro c’è un abisso, e proprio per questo sono intercambiabili e nessuna delle due deve…
AL CINEMA
Leonora addio è il titolo di una novella di Luigi Pirandello, ma che in realtà poco o nulla ha a che fare con questo film che segna l'esordio, a novant'anni suonati, in una regia "solitaria" da parte di Paolo Taviani, a seguito della scomparsa del fratello Vittorio occorsa nel 2018. Alla figura del grande drammaturgo, tuttavia, questo film è totalmente legato, a…
Sarà ancora un weekend con Assassinio sul Nilo in testa o Uncharted, che esce in quasi 600 sale, prenderà il sopravvento? Sappiamo che ve lo state chiedendo. Ma forse vi farà piacere sapere che…
“Il dolce della gloria non può compensare l’amaro di quanto è costata”, commenta la voce off di Roberto Herlitzka, adagiata su immagini b&n di repertorio che mostrano il re di Svezia consegnare a Luigi Pirandello, in lingua italiana, il premio Nobel 1934. Ci fidiamo di questa voce. Lo sguardo di Pirandello il suo pensiero sensibile ci…
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Commenti (10) vedi tutti
2 Films in 1 cosa assai particolare,il totale è quasi soporifero.voto.2.
commento di chribio1L'addio al cinema e alla vita di Paolo Taviani, in un film difficile ma di grande suggestione, una meditazione sul tempo che passa e spazza via ogni cosa.
leggi la recensione completa di Dario1966Noioso.
commento di gruvierazChi cerca un film d'autore qua trova un'opera rigorosa in bianco e nero,poi acquista il colore nel secondo episodio dell'opera.Bisogna essere comunque predisposti per vederlo....
commento di ezioBell'esercizio di stile del Maestro Paolo Taviani contraddistinto da una regia di gran classe e una magnifica fotografia sia b/n che colori. La prima parte è venata da una sottile ironia mentre la seconda vira più sul drammatico. Musiche da camera originali a cura del direttore d'orchestra Nicola Piovani.
commento di bombo1"Leonora addio" è un film che definire atipico è almeno legittimo. Le ceneri di Pirandello fanno da collante ad una galleria di personaggi e di situazioni davvero tragicomiche. Così come il cortometraggio finale, solo apparentemente slegato da tutto il resto. Perché il trovarsi dove il caso vuole è una storia "tragica" che si ripete sempre. Sagace.
commento di Peppe ComuneCo-prodotto con Rai Cinema e dedicato al fratello Vittorio, questo è l'ultimo film di Paolo Taviani, premio FIPRESCI alla Berlinale di quest'anno, immediatamente reso disponibile alla visione nelle sale italiane.
leggi la recensione completa di laulillaIl pubblico infatti applaude, il soffitto riccamente decorato dell’Opera di Roma rimbomba, ancora una volta Pirandello ci stupisce, ci scuote, ci porta a vedere la luna, come Ciàula.
leggi la recensione completa di yumePervaso da un'aura malinconica e vagamente mortifera, strutturato in maniera assai libera e peculiare, l'esordio in solitaria di Paolo Taviani è un sentito omaggio al compianto fratello Vittorio, un'opera imperfetta ma di notevole raffinatezza formale, che ragiona sui concetti di perdita e di lascito artistico da molteplici punti di vista. Voto 7,5
commento di rickdeckardIl primo lavoro in solitaria di Paolo Taviani racconta il viaggio delle ceneri di Pirandello in un moderno film in costume di magistrale leggerezza
leggi la recensione completa di FilmTv Rivista