Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Modesto film che non aggiunge nulla di nuovo a quanto già visto sulla provincia americana.
Si fa presto a dire che un film fa satira sociale. Ma non basta mettere in scena qualche situazione scabrosa ed inconsueta, se non si va oltre il piano descrittivo, se non si va alla polpa sotto la buccia. E non è nemmeno sufficiente piazzare tatticamente qua e là dei pistolotti roboanti, ancorché preconfezionati, se questi arrivano a corollario del - quasi - nulla. Quello che vorrebbe essere un puntuale sguardo d'insieme sulla vita in un medio sobborgo americano, si rivela invece un incoerente - e non rielaborato - accozzo di istanze rifritte della storia del cinema. A livello di espedienti narrativi si pesca dai classici La finestra sul cortile e L'occhio che uccide, e anche un po' dal moderno Sesso, bugie e videotape (film peraltro già di per sé non memorabile). Come temi, siamo nel recinto dei film generazionali anni '80, e al contempo delle opere di polemica anti-borghese, che sono numerose quanto i granelli di sabbia su una spiaggia. L'adolescenza inquieta da una parte, l'uomo adulto insoddisfatto dall'altra: il film commette forse l'errore di non incanalare lo sguardo su uno dei due mondi, pretendendo di fare un ibrido che risulta alquanto sciapo. I personaggi si adeguano alle esitazioni del regista: fra le molteplici situazioni che vengono presentate, nemmeno una viene esplorata fino in fondo; i personaggi si fermano sempre un momento prima. Per esempio, due fidanzati tramano di ammazzare il padre di lei, ma pochi istanti dopo si scopre che è una burla. Lo stesso padre, per tutto il film desidera una diciottenne amica di sua figlia, ma quando si presenta l'occasione, si tira indietro. Ancora il padre: si licenzia dal lavoro di pubblicitario per andare a vendere hamburger e cominciare a fare il bullo con la sua famiglia. Fino a qui si spinge la nozione di libertà e di liberazione di American Beauty. Mancando un picco nella storia (eccetto che nel finale, sorprendentemente buono, ma quando ormai i buoi sono scappati dalla stalla), manca anche un'opportunità di tracciare una riga fra prima e dopo, e di spingersi al di là della realtà fattuale, che del resto è nota, è quella, è stata già esplorata in milioni di altri film. American Beauty non è affatto un film scandaloso, o rivoluzionario: è un film fallito su individui falliti.
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